la mia vita: quello del giorno in cui ho dovuto restituire la patente. Per me, è stato un episodiomolto difficile da elaborare: questo, perché ho capito – in quell’istante – che non ero più in grado di guidare e che le mie condizioni di salute erano peggiorate. Le mie giornate, del resto, erano ormai scandite da at- tività quotidiane ben prestabilite: tanta fisioterapia, quindi ergoterapia e, infine, logopedia. Purtroppo, senza alcun preavviso, la cassa malati ha pure smesso di rim- borsare i costi per l’ergoterapia, giacché secondo l’as si- curazione non vi era la necessità di seguire questo trat- tamento medico. Nemmeno le lettere della neurologa sono state prese in considerazione, da parte della cassa malati, perché modificassero questa loro presa di posi- zione. Questo nuovo corso degli eventi mi ha spinto a chie- dere a mia moglie di acquistare delle speciali palline per esercitare la mano. Tuttavia, questo «rimedio» non era certamente sufficiente a colmare le lacune causate dal repentino addio all’ergoterapia. Il trattamento me dico, inoltre, avveniva a domicilio: un aspetto di importanza non trascurabile, considerando che mi permetteva di non dover organizzare tutti gli spostamenti del caso.
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