L’abbandono del l'ergoterapia ha avuto come conse- guenza diretta un netto peggioramento delle abilità nell’uso quotidiano della mano destra. Francesca, però, non perd eva mai un’occasione per ri - cordarmi un aspetto fondamentale. La malattia non po- teva scomparire da un giorno all’altro, non pote vamo farci nulla. In quel momento, però, mi ha detto che «pos- siamo lottare» e che l’avremmo fatto insieme. Nostro figlio Carmelo, allora, aveva sedici anni: era all’ultimo anno di liceo ed aveva bisogno di noi. Anche per lui, non potevamo assolutamente mollare la nostra lotta quotidiana. Francesca, in quel momento, è andata anche a parlare con il direttore della scuola. In que ll’occasione, ha voluto avvisare la scuola che se nostro figlio avesse avuto un rendimento altalenante negli studi, la causa sarebbe stata da ricercare nella mia malattia. La notizia che ero malato di SLA, infatti, lo aveva letteralmente sconvolto. L A MOTIVAZIONE A LOTTARE La determinazione a non mollare mai la presa in quella dura lotta contro lamalattiami è venuta da diverse parti. In primo luogo, sapevo benissimo che la mia famiglia aveva bisogno di me: Carmelo e Francesca non pote- vano fare a meno del mio appoggio. La presenza co- stante e la vicinanza dei parenti hanno fatto la diffe-
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