renza, dandomi la forza di reagire anche quando – lo am- metto – mi sarei lasciato andare. Le persone che desideravano starmi accanto, farmi compagnia, aiutarmi o, anche semplicemente, spin- germi ad evadere dai pensieri quotidiani – che altri- menti mi avrebbero sopraffatto – sono state molte. Anche il fatto di riuscire ancora a camminare, mi ha si- curamente stimolato a continuare quella dura guerra contro la SLA. Ho imparato, in quel periodo, ad utilizzare il deambulatore e Francesca mi accom pagnava un po’ ovunque. Non ero sicuramente un grande cammina- tore, ma concedermi una breve passeggiata quotidiana sotto casa mi regalava delle sensazioni piacevoli. Il luogo prescelto per quei momenti di relax è una ro- tonda che si trova poco distante da casa nostra. Posta in una posizione che le permette di circondare le abitazioni collocate a breve distanza dalla stessa, la rotonda era – ed è – un punto di ritrovo con gli altri condòmini e gli amici. Raggiungere praticamente ogni giorno quello spazio, per me, è stato un invito a mantenere un certo livello di autonomia. Di pomeriggio, uscivo da casa e, con calma, mi dedicavo a quel giro. D’altro canto, le abitudini che si erano consolidate nel tempo, non le abbiamo mai cambiate: le ferie, la prepa- razione della salsa di pomodoro e i festeggiamenti per
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