vato ad aiutarmi a sollevarmi: tuttavia, ero troppo pe- sante per loro. Alzarmi a peso morto, per loro, era vera- mente molto difficile. Così, hanno deciso di chiamare in aiuto anche alcuni condòmini. Hanno provato a trascinarmi fino alla pol- trona, tuttavia, la testa si è inclinata in avanti ed ha oc- cluso le vie respiratorie. Questo incidente ha ulterior- mente messo alla prova il mio fisico, perché soffrivo già di difficoltà respiratorie che, di notte, mi costringevano ad utilizzare una BiPAP, cioè, una terapia respiratoria in- dicata per le apnee notturne ed altre patologie che col- piscono l’apparato respiratorio. Mantenendo la testa inclinata in avanti, quindi, ha pro- vocato l’ostruzione delle vie respiratorie: del resto, la mia trachea si era già ridotta ad una sorta di «cannuccia». Ciò nonostante, sono riuscito a fronteggiare tutte quelle dif- ficoltà, compensandole con una certa abilità e control- lando il respiro. Quando mi hanno sistemato sulla poltrona, però, ho perso i sensi ed è stato necessario allertare l’ambu lanza che, all’epoca dei fatti, aveva ancora una sede operativa ad Agno. Nel giro di un paio di minuti, quindi, i sanitari ci hanno raggiunti a casa: quindi, hanno provato ripetuta- mente ad intubarmi, finché, al terzo tentativo, ci sono riusciti.
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