Il giorno seguente il mio ricovero ospedaliero, il me- dico disse a Francesca che, ormai, era giunto il mo- mento opportuno perché fossi sottoposto all’inter vento per la tracheostomia. I L RICOVERO PER LA TRACHEOSTOMIA Nonostante non fossi particolarmente ben disposto nei confronti dell’idea di essere sottoposto a questa opera - zione, ero conscio di non aver alcuna alternativa. Per una settimana, sono rimasto ricoverato in medicina inten- siva e, sull’arco di quel periodo, ho assistito a innumere - voli «cambi di programma» da parte dei medici. I sanitari, infatti, provarono un po’ di tutto prima di giungere alla decisione definitiva dell’opzione dell’inter - vento. Il livello di esasperazione raggiunto da mia mo- glie era tale che, in preda alla rabbia, un giorno mi disse che voleva proprio farmi trasferire in Svizzera tedesca. Era molto sconvolta nel vedermi soffrire a causa di quella situazione e, alla fine, soltanto l’intervento del pri - mario del reparto di medicina intensiva riuscì – almeno parzialmente – a tranquillizzarla. In quei giorni, abbiamo anche deciso di farci raggiungere da mia madre che, dalla Sicilia, è venuta in Ticino. Desideravo, infatti, po- terla salutare con la mia voce, prima che – in seguito alla tracheostomia – nonmi fosse più possibile farlo. I medici, infatti, mi avevano avvertito al riguardo: dopo l’opera - zione, non sarei più stato in grado di parlare.
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