ha contribuito in modo determinante a ridurre gli epi- sodi infiammatori. A rendere ancor più complicata una situazione già di per sé non semplice, si è aggiunta anche la pandemia Covid-19, che ha impedito al mio assistente di essere presente a casa. Musin, infatti, se n’è dovuto restare a casa sua, pagato dall’assicurazione invalidità. A causa di questo imprevi - sto, Elia è rimasto da solo su tutto l’arco del mese di aprile. In quel momento, poi, si sono anche verificati dei disguidi sui rimborsi malattia di Musin: e Francesca si è dovuta occupare di risolvere queste problematiche di natura burocratica. Alla fine del mese di giugno, anche lui ha smesso di oc- cuparsi di me, mentre Marcello, ripresosi dall’infortunio, è tornato ad assistermi. Elia, nel frattempo, aveva deciso di iscriversi alla scuola per diventare operatore sociosa- nitario: la sua esperienza a casa mia, l’aveva guidato a compiere questa scelta. Durante il giorno, trascorreva il suo tempo con me: poi, la sera, frequentava la scuola. In quel periodo, tutti i miei familiari sono stati contagiati dal coronavirus. L’unico a non ammalarsi sono stato pro - prio io. Proprio in quel periodo, una sera, abbiamo ricevuto la gradita visita di una collega di mia moglie. Lei ci disse
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