ebook_io_sono_Francesco dav

all’ospedale. Dopo due ore dall’arrivo al pronto soccorso, il medico mi ha chiesto le «direttive anticipate». Dopo avermi detto che Francesco non aveva avuto un ictus né un arresto cardiaco, il dottore ha sottolineato che, ancora una volta, mio marito è stato vittima di un arresto respiratorio, dovuto ad un tappo di catarro che ha ostruito le vie aeree. Francesco manifestava i sintomi di crisi epilettiche e, la situazione, stava evolvendo nel peggiore dei modi. Sono tornata a casa e, lì, ho atteso l’arrivo di Carmelo. Quindi, ho richiamo il reparto di medicina intensiva e ho domandato di poter passare in visita da mio marito. L’in - fermiera all’altro capo del telefono ha cercato di spie- garmi che, a causa delle direttive imposte per contenere la pandemia, non mi sarebbe stato possibile stare al fianco di Francesco. Per me, tutto ciò era semplice- mente impensabile e, quindi, le ho chiesto di poter par- lare con la dottoressa che lo aveva in cura e che, infine, ci ha autorizzato a stargli accanto. Sin da subito, i medici ci hanno detto che la situazione era molto critica: la corteccia visiva era compromessa e, a causa di ciò, aveva perso la vista. Allo stesso modo, an- che l’area cogn itiva era stata colpita duramente, con il risultato che Francesco non sarebbe più stato cosciente. Non sarebbe nemmeno più riuscito a mangiare né a parlare.

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