Non ci sarebbe stato alcun miracolo: le sue condizioni sarebbero sempre più peggiorate… Il decorso e le con- seguenze della malattia erano imprevedibili e, ogni giorno, i sanitari ci hanno ripetuto le stesse parole. La malattia aveva colpito inizialmente la mano destra e, ora, la stessa mano manifestava delle piccole contra- zioni al dito medio. In quella situazione, non sapevamo che cosa fare. Car- melo stava sostenendo gli esami e, io, sentivo tutta l’an - goscia di quella situazione su di me. Non ce la facevamo a vedere Francesco in quelle condizioni. Da parte nostra, sarebbe stato egoistico volerlo tenere attaccato alle macchine. Lui non era più lì e non avrebbe desiderato «vivere» tutto questo. Parlando con i medici, avevamo saputo che – durante la notte – era stato male, con crisi respiratorie che avevano portato ad aumentare il vo- lume respiratorio. Quindi abbiamo chiesto loro quali sa- rebbe stata la procedura da seguire per «lasciarlo libero di andarsene». Per tutta risposta, ci hanno detto che avrebbero ri- dotto, un po’ alla volta, il supporto delle macchine che lo mantenevano in vita. Se avesse continuato a vivere senza supporto delle macchine, lo avrebbero trasferito nel reparto delle cure palliative. I medici, quindi, hanno riportato il respiratore allo stesso livello in cui era impo- stato prima del manifestarsi delle crisi.
53
Made with FlippingBook flipbook maker