Quindi, i sanitari ci hanno detto che, se avessimo desi- derato chiamare qualcuno perché lo salutasse, quello sarebbe stato il momento giusto per farlo. Mia sorella, i parenti e gli amici sono riusciti a raggiun gerci all’ospe - dale. Per la sorella di Francesco, invece, non c’è stato il tempo necessario perché potesse arrivare. L’infermiera presente mi chiese dove abitasse mia co - gnata e, io, le risposi: «a Novara». Per tutta risposta, la sa- nitaria mi disse: «Signora, suo marito sta facendo tutto da solo: non cre do che aspetterà più nessuno…» M E NE SONO ANDATO « SOLO » FISICAMENTE Anche se Francesco non è più qui, rimane sempre con noi, in tutto quello che facciamo, viviamo, sentiamo ed amiamo. Gli anni che abbiamo vissuto insieme sono letteral- mente volati: e avrei tanto desiderato trascorrerne tanti altri con lui, ma non è stato possibile. Alla fine, però, non importa quanto tempo ci rimane da condividere: è la qualità di quel tempo a dare vita ai ricordi, a quel passato che si trasforma in una fotografia felice che ci permet- tere di affrontare serenamente il futuro. Francesco ci manca in ogni momento, ma ciò che conta, è che «lui ha attraversato le nostre vite». Certo, di tanto in tanto, il rimpianto per non esser riusciti a fare tante cose in sua compagnia si presenta. Ogni piatto
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