Piaggio T. 111 quando la vespa si trasformò in un trattore
KUHN
PIAGGIO T. 111, QUANDO LA VESPA SI TRASFORMÒ IN UN TRATTORE
PIAGGIO T. 111, DUE VERSIONI NATE NEGLI ANNI 70
Due ruote, tre ruote e infine quattro ruote: l’espe - rienza di Piaggio nel corso degli anni ha interessa - to diversi settori, facendo sua la gloriosa tradizione di alcuni celebri marchi che hanno operato in di- versi settori. L’azienda motoristica italiana è sem - pre stata poliedrica, facendo della necessità virtù e adattandosi alle richieste del mercato per forni- re alle persone degli strumenti potenti e affidabili che migliorassero la qualità del lavoro. Il T. 111 di Piaggio è stato prodotto in due serie, con la seconda che si distingueva visivamente dalla prima per la presenza di una griglia di aerazione sul lato sinistro del cofano. Inoltre, Piaggio offriva il suo trattore in due versioni: TGA1T e TDA1T, diffe - renti per alcuni aspetti tecnici che analizzeremo in seguito. I trattori della Piaggio rappresentano una rarità nel panorama agricolo in quanto non sono stati molti gli esemplari prodotti: per redigere questo articolo ci siamo affidati ai dati originali riporta - ti sul libretto uso e manutenzione messo gentil - mente a disposizione dal sig. Alessio Prati , pos- sessore di un T. 111 seconda serie versione TDA del
Dettaglio della griglia di aerazione nella parte superiore sinistra del cofano che distingue la seconda serie dalla prima.
1970, che ringraziamo per la disponibilità e la pas - sione con cui ci ha fatto conoscere questa rarità di Pontedera.
MOTORE DELLA VESPA DA 187 CC E MENO DI 10 CAVALLI
«Ma quanto è bello andare in giro con le ali sot- to ai piedi, se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi». La maggior parte parte di voi avrà si- curamente cantato questo estratto del ritornello di “50 Special” dei Lunapop che ha recentemente festeggiato i 25 anni dall’uscita. La Vespa, del resto, è un’icona di stile che ha ac- compagnato la storia d’Italia dal 1946, divenendo emblema della Dolce Vita negli anni 60 e poi ico- na giovanile insieme al Ciao. La Piaggio è sempre riuscita a rendere iconici i propri prodotti, anche quelli nati specificamente per l’ambiente lavorati - vo come l’Ape Car – protagonista nel film “Il ragaz - zo di campagna” con Renato Pozzetto – ma a ben vedere c’è ancora qualche creazione del marchio di Pontedera che risulta poco conosciuta. Fra queste va senz’altro citato il T. 111, trattore agri - colo della Piaggio prodotto negli anni 70: un su- per compatto da meno di 10 cavalli di potenza e motore derivato dalla Vespa che si presentava con accessori e dettagli di classe superiore, figli di quell’attenzione alla qualità che da sempre carat - terizza i prodotti Piaggio.
Come anticipato, sotto il cofano del T. 111 batte il cuore di una Vespa: il trattore, infatti, è equipag- giato con un motore monocilindrico a due tempi con distribuzione “rotante” e con tre condotti di travaso. La cilindrata è di 187,035 centimetri cubi e la potenza erogata è di 9,4 cavalli a 5.000 giri/ min. Il motore funziona con miscela al 2 percen - to di olio, con un consumo orario dichiarato che va dagli 1,2 litri ai circa 3 litri a seconda del tipo di lavoro. Il serbatoio della miscela ha una capacità di circa 12 litri, compresa la riserva attestata sui
2
3
COME ERAVAMO
COME ERAVAMO
gibili a 5.000 giri/min, con il secondo che risultava più rapido del primo. Il TGA1T, infatti, viaggiava a velocità comprese fra gli 0,6 chilometri orari del- la 1° marcia con riduttore agli 11,8 della 4° marcia senza riduttore, mentre il TDA1T passava dagli
3,5 litri. Il motore era raffreddato ad aria tramite un ventilatore centrifugo, mentre la lubrificazio - ne veniva effettuata dall’olio della miscela per gli accoppiamenti pistone-cilindro e per spinot- to-biella-albero motore, con il gruppo frizione e gli organi del cambio che funzionavano in bagno d’olio. Tra le caratteristiche tecniche fornite dalla Casa si riporta l’alesaggio di 63 millimetri, la corsa di 60 millimetri e il rapporto di compressione di 7,8. Piaggio equipaggiava originariamente il suo trattore con un carburatore Dell’Orto SHB 27/24 del tipo a “cassetto” con diffusore del 24 e presa d’aria con filtro ad olio, mentre la candela poteva essere di produzione Marelli CW 240 N oppure Bosch W 240 T 1. L’impianto elettrico con dina - motore da 12 Volt permetteva l’accensione con comando a chiave. TRASMISSIONE MECCANICA 4+4 CON INVERSORE E RIDUTTORE SU RICHIESTA Piaggio aveva progettato per il suo T. 111 una tra - smissione meccanica con 4 marce in avanti e 4 in retro, dotandolo di un inversore posto sul cru- scotto. Inoltre, grazie a un riduttore epicicloidale era possibile avere altrettante marce ridotte, ca- ratteristica che rendeva il trattore estremamente versatile e moderno. Come abbiamo visto, il T. 111 era disponibile nelle versioni TGA1T e TDA1T che si differenziavano per le velocità massima raggiun -
0,7 chilometri orari della 1° marcia con riduttore ai 14,5 della 4° marcia senza riduttore. La velocità
in retromarcia risultava ridotta del 15 percento ri- spetto alla corrispettiva marcia in avanti. Il compatto della Piaggio era dotato di trazione semplice, con differenziale con planetari e satel - liti conici montato sull’asse posteriore e dotato di dispositivo di bloccaggio. La frizione era monodi - sco con comando a pedale e i freni a nastro agi- vano sulle ruote posteriori. La presa di forza diretta, con puleggia dal diame - tro di 112 millimetri e larghezza di 13 millimetri, of - friva la massima potenza a 5.000 giri/min.
4
5
COME ERAVAMO
COME ERAVAMO
VERSIONI TGA1T E TDA1T, DIFFERENTI NELLE VELOCITÀ E NELLE DIMENSIONI
ghezza variabile dagli 900 ai 1.110 millimetri, una lunghezza massima di 1.970 millimetri, un’altezza massima di 1.030 millimetri e un raggio minimo di svolta di 2.120 millimetri. A cambiare erano anche gli pneumatici, con il TGA che veniva equipag - giato anteriormente con pneumatici 4.00-8’’ e posteriormente con pneumatici 6.00-12’’, mentre il TDA montava pneumatici 4.00-10’’ all’anteriore e pneumatici 6.50-15’’ al posteriore. Inoltre, il TGA poteva montare appositi pneumatici salvaprato da 16x6,50-8’’ all’anteriore e 23x8,50-12’’ al poste- riore. UNA RICCA LINEA DI ALLESTIMENTI E ACCESSORI Piaggio offriva per il suo trattore agricolo una va- sta dotazione di allestimenti e attrezzature che permettevano di adattare il T111 alle più svariate esigenze, da trattorino tosaerba a vera e propria macchina agricola da campo aperto. Come ac-
cessori erano disponibili il sollevatore posteriore manuale o a comando idraulico, il riduttore epici- cloidale, l’assale anteriore “a cannocchiale” a car- reggiata variabile, la presa di forza indipendente (con pulegge laterali, scatola di trasmissione e albero con uscita posteriore), il deviatore per l’im- pianto idraulico, il miscelatore automatico, il pa- raurti anteriore, le zavorre anteriori e posteriori (sia per la versione normale da 120 chilogrammi tota- li che per le ruote salvaprato), clacson, catene da neve, presa di forza laterale destra ridotta, attac - co per attrezzi, impianto elettrico monofaro (non omologato per la circolazione stradale) o l’impian - to elettrico bifaro (omologato per la circolazione su strada). Tra le attrezzature offerte da abbinare al trattore venivano annoverate il tosaerba ventrale con even- tuale aspiratore con rimorchietto, lo spandiconci- me, il carrello portatubo, la spazzolatrice frontale,
Il trattore aveva un telaio del tipo a trave in lamie- ra piegata con gancio di traino posteriore per un eventuale rimorchio o altre attrezzature trainate. Il posto di guida risultava comodo ed ergonomico grazie alle pedane, al volante a trasmissione con ruota dentata e settore e ai comandi posizionati sul cruscotto e sul telaio ai lati del pilota. Il passo era di 1.180 millimetri e la massa totale con zavorre era di 490 chilogrammi per la versio - ne TGA e di 585 chilogrammi per la TDA. A distin - guere le due versioni erano anche le dimensioni, con la TGA che aveva una larghezza variabile dagli 895 ai 1.090 millimetri, una lunghezza massima di 1.920 millimetri, un’altezza massima di 990 milli - metri e un raggio minimo di svolta di 1.870 milli- metri, mentre la TDA si caratterizzava per una lar -
Pala caricatrice con benna
6
7
COME ERAVAMO
COME ERAVAMO
Aratro monovomere
Dettaglio della presa di forza centrale l’attrezzatura per l’irrigazione, il fresaneve a turbi - na, la sega a disco, la lama anteriore orientabile, la pala caricatrice con benna, il rullo costipatore, l’impolveratore, l’atomizzatore, il rimorchio, la bar - ra falciante, la fresa multipla, la fresa posteriore, il rullo aeratore, diversi tipi di aratri (monovomere, monovomere doppio a 90 gradi, bivomere o po- livomere anche da vigneto), l’assolcatore ad ali registrabili, il coltivatore a denti elastici, l’erpice a dischi a due settori, l’erpice a denti rigidi orienta- bili, il rastrello ad elementi elastici e il ranghinato- re a stella. Questa ricca serie di dotazioni mostra come un piccolo trattore da poco meno di dieci cavalli potesse affrontare tutte le esigenze di pic - cole e grandi aziende agricole, trovando il proprio spazio nei parchi, nelle corti, nelle stalle, negli orti, tra i filari o direttamente in campo aperto. Il T111
Dettaglio della “cresta” con logo Piaggio sul cofano
ATOMIZZATORE
rispondeva prontamente alle richieste degli agri- coltori, risultando un mezzo comodo e altamente maneggevole, piacevole da guidare. ICONA DI STILE ANCHE NEL MONDO AGRICOLO A distanza di cinquanta anni, il trattore della Piag - gio rimane un unicum nella storia dell’azienda di Pontedera, affascinando gli appassionati per la modernità dei comandi, degli allestimenti e dello stile, con la carrozzeria bianca su carro arancione che lo rende facilmente riconoscibile. La cura dei dettagli era elevatissima, a partire dal marchio Piaggio presente ovunque – anche nelle compo-
nenti del motore – in grado di impreziosire la fi - lante eleganza del mezzo. Particolare interessante è la “cresta” sul cofano con il logo Piaggio, marchio di famiglia che era pre- sente anche sul parafango anteriore della Vespa. La storia del T111 ci riporta così a un’epoca eroica della meccanizzazione, quando bastava il moto - re di una moto e del genio creativo per realizzare un piccolo trattore in grado di lavorare come un grande.
Uno speciale ringraziamento all’amico Alessio Prati per la disponibilità dedicataci.
© Francesco Ponti
Piaggio T.111 TDA full optional
8
9
COME ERAVAMO
COME ERAVAMO
P er scoprire le N ovità sul mondo della M eccanizzazione A gricola ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI MECCAGRI
Page 1 Page 2-3 Page 4-5 Page 6-7 Page 8-9 Page 10Made with FlippingBook - Online catalogs