Oltre un secolo di ricerche in neuroscienze, dagli studi pionieristici di Adrian e Mountcastle sulle fibre sensoriali fino ai recenti risultati di Patapoutian sulle proteine PIEZO1 e PIEZO2, hanno consentito di comprendere i meccanismi cellulari e molecolari (Figura 1) che ci permettono di trasformare il contatto sulla nostra pelle in una serie di impulsi nervosi comprensibili per il nostro cervello.
figura 1*
Finora abbiamo considerato le sensazioni che vengono suscitate dal
Particolari dispositivi robotici, chiamati interfacce tattili o interfacce aptiche, ci permettono di andare oltre i confini naturali del nostro corpo per ampliare le nostre capacità sensoriali e motorie. Mediante queste interfacce aptiche possiamo ricreare la sensazione di una carezza e trasmetterla a distanza (Figura 2), possiamo percepire la sofficità di un tessuto, oppure «sentire» quello che sta toccando un robot o una protesi per migliorare la nostra capacità di controllarli e sentirli parte del nostro corpo.
Ad esempio è possibile restituire la sensazione tattile nelle donne protesizzate dopo la mastectomia. Due eminenti
contatto con oggetti inanimati. Proviamo sensazioni differenti
scienziati che si sono distinti per i loro studi
quando comunichiamo un nostro stato emotivo con altre persone mediante il senso del tatto, ad esempio con una carezza o un abbraccio. Oggi sappiamo che questi due ruoli vengono svolti da due divisioni distinte del sistema nervoso. Il movimento lento e delicato sulla pelle che ricopre alcune parti del nostro corpo, ad esempio per una carezza, attiva piccole fibre nervose specializzate conosciute come fibre CT. L'attivazione delle fibre CT è tipicamente associata a risposte emotive, neuroendocrine e affettive, e svolge un ruolo importante nel comportamento sociale e affettivo.
nell’ambito del tatto e delle interfacce robotiche, che colgo l’occasione per ricordare in queste ultime battute, sono Vincent Hayward (05 Gennaio 1955 - 10 Maggio 2023) e Sliman Bensmaia (17 Settembre 1973 – 11 Agosto 2023), entrambi venuti a mancare nel corso del 2023. Il tema di questa newsletter è «confini»: questi due scienziati hanno sviluppato in maniera magistrale l’approccio che si è cercato di presentare in questo articolo del tatto come confine e tramite tra il nostro cervello, il nostro corpo e dispositivi robotici quali interfacce aptiche e protesi.
Fonti
figura 2**
*Figura 1: la cute ed i meccanocettori. Riprodotta da (Ryan et al., 2021) **Figura 2: l’interfaccia aptica mostrata sulla destra consente di riprodurre la sensazione di una carezza. Riprodotta da (D’Aurizio et al., 2023)
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