Uninews TorVergata #Confini

LA CHIUSURA È IMPOSSIBILE

traiettoria temporale, come la fine di un impero, così come quella di una vita, ma si è così persa, almeno in parte, la specificità che il «con» imprime sul termine. In latino, confinis è un aggettivo che condivide con adfinis il significato di confinante, contiguo e confinium è, in senso stretto, la linea che delimita, separandoli, due territori. Questo ampliamento semantico illumina l’impossibilità di vivere i confini semplicemente come ciò che pure sembrano essere: un limite che separa e chiude. Anche il limite, d’altronde, si dice in molti modi.

di Stefano Semplici*

segna il confine di un territorio, ma anche via e sentiero.

Il sostantivo «confine» ha ereditato, nella lingua italiana, molti dei significati raccolti nel latino finis , in riferimento a luoghi e territori (estremità, termine, limite) ma anche nelle diverse curvature del suo senso figurato (limite invalicabile, grado supremo, culmine). È vero che resta semplicemente «il» o «la» fine ciò che indica rispettivamente uno scopo o I confini non sono barriere invalicabili, ma luoghi dove si misurano libertà, responsabilità, rispetto.

Limen è la soglia che può diventare ingresso e punto di partenza.

È perché sente e vive il suo limite che l’essere umano può lasciarsi attraversare dalle tracce anche sensoriali che lo proiettano oltre. Appesa al muro, vicino alla mia scrivania, c’è una riproduzione del manoscritto de L’infinito di Leopardi. Una delle poche correzioni riguarda la sostituzione del «celeste confine» verso il quale lo sguardo non può prolungarsi, perché una siepe lo impedisce, con «l’ultimo orizzonte» (in

un’intenzione e la conclusione di una

Limes è il solco o la barriera che divide due campi o

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*Professore ordinario in Etica sociale e Bioetica - semplici@lettere.uniroma2.it

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