GrooveBack Magazine 002

per raggiungere un equilibrio molto preciso tra dimensioni, peso e flusso magnetico, particolare che garantisce l’ottimizzazione delle caratteristiche elettromagnetiche di ogni trasduttore. Sempre parlando di motore, la Morel ha ideato l’ Electro-Magnetic Linearity Offset (ELO), un’ottima medicina per curare le correnti parassite elettromagnetiche generate dal movimento del trasduttore, causa di asimmetria nel flusso magnetico. Tali correnti sono nocive per un corretto funzionamento, in gran parte responsabili della non linearità e della distorsione d’intermodulazione. Per combattere questo deleterio fenomeno, un anello di cortocircuito in rame viene posizionato sulla piastra superiore e sul polo, appunto per contrastare la modulazione del flusso magnetico creata dalle correnti parassite. Il risultato è una riduzione della distorsione e una risposta in frequenza più uniforme. Procediamo per acronimi, incontrando l’EVC ( External Voice Coil ), che prevede l’utilizzo di bobine mobili fino a tre volte più grandi di quelle presenti negli altoparlanti convenzionali. Notevoli i vantaggi conseguiti, riassumibili in una miglior dissipazione del calore, gestione della potenza e linearità. La tecnologia EVC comporta lo spostamento del sistema motore magnetico all’interno della bobina mobile, mentre solitamente è posto all’esterno, così da eliminare il flusso magnetico disperso e indirizzare efficacemente tutta l’energia magnetica alla bobina mobile. Secondo la Morel, quest’architettura è di oltre il novanta per cento più efficiente rispetto alla configurazione convenzionale. La bobina mobile (del tipo Under-Hung ) è in Hexatech, realizzata al cento per cento con filo di alluminio a forma di nido d’ape, una geometria che consente di ridurre gli spazi vuoti negli avvolgimenti, aumentandone così l’efficienza fino al venti per cento. Inoltre, queste bobine sono molto leggere, responsabili dell’ottima risposta ai transienti che vantano gli altoparlanti Morel. Il loro supporto è in titanio, materiale noto per la sua elevata rigidità, leggerezza, trasferimento di calore e caratteristiche conduttive. Ma non è finita qui. L’equipaggio mobile si avvantaggia della tecnologia PFS ( Progression Field Symmetry ), per produrre un’escursione lineare più lunga e permettere allo spider e alla sospensione esterna di essere particolarmente prestanti, in particolare a livelli di uscita elevati, e agire progressivamente come ammortizzatori per impedire lo spostamento verso il fondo della bobina mobile. Passiamo alla membrana, anch’essa non banale: un cono monoblocco TLC ( Triple Layer Composite ), formata da uno strato superiore in fibra di carbonio intrecciata, un’anima in schiuma Rohacell e uno strato sottostante in fibra di carbonio non intrecciata. In buona sostanza, una struttura proprietaria ben equilibrata tra peso, rigidità ultra elevata e notevoli caratteristiche di autosmorzamento. La sospensione esterna, infine, è in gomma naturale e composito di schiuma. Il tweeter MDT 30NF beneficia delle caratteristiche sin qui citate (schermatura, sistemi motore, ELO, EVC, Hexatech, supporto della bobina mobile Under-Hung in titanio), aggiungendone altre legate alla sua natura di trasduttore per le alte frequenze. Parliamo della IRC ( Integrated Rear Chamber ), una camera posteriore integrata altamente smorzata, progettata per decomprimere la modulazione dell’aria dietro il diaframma del tweeter e della tecnologia Acuflex , la quale prevede che sulla cupola morbida venga applicato a mano un composto smorzante, appositamente progettato, per incrementare rigidità e smorzamento, in tal modo

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