e pianoforte scritto nel 1973, reso con una vividezza e un’aderenza al mondo di Rota davvero encomiabile da parte dei tre interpreti.
Uno degli indubbi meriti dell’etichetta discografica di Marco Lincetto è quella di porre la dovuta attenzione su autori ingiustamente dimenticati dagli uomini e dal tempo, come nel caso del grande compositore, pianista e didatta padovano Silvio Omizzolo, autentico punto di riferimento per decine di futuri musicisti da lui formati al Conservatorio Pollini della città veneta. Così, il pianista Giovanni Tirindelli, che è stato tra l’altro uno degli ultimi allievi di Omizzolo, ha voluto registrare una delle opere cardine del suo maestro padovano, una pagina che unisce
alla perfezione il lato creativo, artistico, con quello eminentemente didattico, ossia Dieci Studi sul Trillo , in cui questo artificio musicale viene esaltato, sviluppato, modificato, applicato magistralmente alle leggi della tastiera pianistica in un vortice di trovate, di articolazioni, di geniali adattamenti, come nel brano presente in questo sampler , in cui è possibile ascoltare la Mazurka , la cui linea melodica, brillante e accattivante, viene continuamente stimolata, percorsa e impreziosita proprio dal continuo intervento del trillo. Cambiando totalmente genere ed entrando in quello della canzone d’autore, se ascoltiamo il quarto brano di questa tracklist di presentazione della Velut Luna, vale a dire Empi divi , ci sembrerà di sentire riecheggiare il tipico spirito musicale di Franco Battiato, anche se non si tratta di lui. Già, perché sto invece parlando di uno dei personaggi più eclettici, interessanti e politicamente (s)corretti del panorama musicale italiano, Antonello Cresti, il quale, oltre ad essere musicologo specialista della musica inglese contemporanea, agitatore culturale e politico, è anche un musicista,
come dimostra il suo disco dal sintomatico titolo de Le radici di una intolleranza , un prodotto decisamente iconoclasta, tellurico, in cui Cresti, sulla scia filosofica di Marx e di Nietzsche, usa il martello applicato in musica per dissacrare questa belluina e abbrutita società, figlia di un sistema nel quale, giustamente aggiungo io, non si riconosce assolutamente. Su tali prerogative, la lezione data dalla “musica informativa” di Franco Battiato diviene il timone, ma non è l’unico, attraverso il quale Cresti decide di solcare le acque torbide e putride del nostro presente. E lo fa, con questo CD, con
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