quale [Del Barba] ha saputo forgiare, partendo da un nucleo tematico, una semplice serie di accordi, un’idea sonora, un’articolazione programmatica in cui la prospettiva melodica non viene mai meno, attuata non solo a livello di coinvolgimento di ascolto, ma quale stratificazione necessaria per ultimare il segno propositivo della sua musica. Non un abbellimento, uno sterile strizzare l’occhio (e l’orecchio) di chi ascolta, ma la piena consapevolezza che la melodia può essere ancora necessaria per costruire, per innalzare, per fornire quel respiro tridimensionale di cui si nutre anche l’arte sonora più complessa e raffinata».
Il ritorno all’altro filone colto si concretizza nella chitarra classica di una giovane musicista, Federica Artuso, già allieva di Stefano Grondona, che ha registrato nel CD intitolato Papier-Mâché un programma di venti brani scritti da nove compositori appartenenti alla grande scuola ispanica, utilizzando due particolarissime chitarre, costruite entrambe dal liutaio Fabio Zontini, in quanto la loro cassa armonica è stata realizzata in cartone, fedeli riproduzioni della leggendaria chitarra FE14, per l’appunto la Papier-Mâché , creata nel 1862 da colui che è passato alla storia come lo “Stradivari delle sei corde”, ossia Antonio de Torres Jurado, e conservata oggi al Museo della Musica di Barcellona. L’andaluso Torres decise di costruire una chitarra classica in
cartone per dimostrare che si poteva ideare uno strumento capace di riprodurre suoni e timbri unici nel loro genere senza ricorrere al legno, e il milanese Zontini da quasi vent’anni porta avanti questa tecnica rivoluzionaria costruendo chitarre in cartone, due delle quali, per l’appunto, realizzate tra l’aprile e il settembre 2023 ed entrambe pesanti (si fa per dire) appena 995 grammi, oltre a montare corde in budello naturale, sono state appositamente utilizzate da Federica Artuso per registrare questo disco, catturato mirabilmente da Marco Lincetto. Il brano tratto dal CD della giovane chitarrista classica, Milonguea del Ayer , appartiene a un famoso chitarrista argentino della prima metà del Novecento, Abel Fleury, in bilico tra tradizione colta e quella folklorica.
Anche gli ultimi due brani presenti nella tracklist del sampler Velut Luna appartengono al genere classico. Il primo di essi è dedicato all’ Italian Music for Guitar and Piano , come recita il titolo del CD, e presenta composizioni per questo duo cameristico dell’immancabile Mario Castelnuovo-Tedesco, Franco Margola, Carlo Mosso, Adriano Lincetto (padre di Marco), Luigi Giachino e Giuseppe Crapisi, interpretate da Lapo Vannucci alla chitarra e da Luca Torrigiani al pianoforte. Un tributo, quindi, a una tradizione che nella cultura musicale del nostro Paese non si è mai sopita, anche in un secolo così “rivoluzionario” come il Novecento, allorquando,
15 | GRooVEback002
Made with FlippingBook flipbook maker