A duecento anni dalla nascita, abbiamo voluto ricordare la figura del grande compositore austriaco, evidenziando quegli aspetti che hanno impedito di riconoscerne la sua genialità e che a lungo lo hanno separato dalla grandezza che merita, oltre a offrire una guida all’ascolto della sua musica sinfonica e una discografia selezionata. Anton Bruckner, il grande incompreso di Andrea Bedetti
Anton Bruckner, in una fotografia della maturità, accanto al suo pianoforte.
Di fronte a una figura, come quella di Anton Bruckner, così schiva, mite, timida, votata unicamente alla musica e alla fede verso Dio, e la cui vita è di una modestia a dir poco imbarazzante, il fatto di poterne parlare in occasione del secondo centenario della sua nascita fornisce la possibilità di abbozzare un quadro d’insieme, in cui i pochi eventi biografici si possono collegare con la sua geniale produzione sinfonica così a lungo sottostimata, incompresa, fuorviata e osteggiata più o meno apertamente. Ma anche adottando tale stratagemma, per presentare soprattutto a favore di coloro che non conoscono né Bruckner né la sua musica, non si può fare a meno di osservare che il compositore austriaco, come uomo e come artista, resta e resterà inevitabilmente un
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