GrooveBack Magazine 002

Bayreuth per offrire con deferenza la partitura a Wagner, il quale, anche in quella occasione non si smentì in fatto di arroganza e di protervia, visto che Bruckner fu costretto ad aspettare per qualche ora nell’anticamera, ricevendo alla fine elogi da parte del dedicatario, anche se non siamo per nulla certi che fossero sinceri. Prima di arrivare a quella famosa sera di dicembre del 1877 avvennero però due fatti che minacciarono di far saltare il concerto: la morte improvvisa di Johann von Herbeck, ossia di colui che aveva fortemente caldeggiato l’esecuzione del nuovo lavoro sinfonico di Bruckner, e la rinuncia di Hellmesberger a dirigerlo sul podio della Musikverein viennese. A quel punto, lo stesso Bruckner decise che sarebbe stato lui a dirigere l’orchestra. Ma quello che avvenne poi ha quasi dell’incredibile, visto che buona parte degli orchestrali, anch’essi nemici dichiarati della musica che avrebbero dovuto eseguire, decisero di boicottare

la partitura durante l’esecuzione, inserendo volutamente note sbagliate sotto lo sguardo disperato e furioso del suo autore. Ne venne fuori un’interpretazione che praticamente non aveva nulla della partitura originaria, con il risultato che nel giro di qualche minuto ci fu una sanguinosa fuga da parte di quasi la totalità degli spettatori in sala, i quali, andandosene, si lasciarono perfino andare ad insulti e a scherni proferiti ad alta voce nei confronti di Bruckner. Rimasero solo una decina o poco più di presenti, in maggioranza suoi allievi di Conservatorio del compositore, fra i quali Gustav Mahler e Hugo Wolf, i quali lo applaudirono mentre Bruckner piangeva a dirotto. A completare il quadro catastrofico di quella serata da incubo, ci pensò la velenosa recensione di Hanslick pubblicata due giorni dopo sulle pagine del quotidiano Neue Freie Presse . Basterà leggere le poche righe che seguono e che riguardano quella celeberrima stroncatura per poter comprendere meglio come quello scritto intinto nel vetriolo diede di fatto inizio alla guerra tra Hanslick, in nome di Brahms, e lo stesso

Ancora Anton Bruckner in una foto del 1868, all’epoca in cui andò a vivere a Vienna.

Bruckner che, volente o nolente, si trovò gettato inconsapevolmente in questa logorante e per certi versi vergognosa querelle per molto tempo. Quel passaggio di Hanslick recita testualmente: «Ci rincrescerebbe molto arrecare un dispiacere al compositore da noi sinceramente stimato come uomo e come artista, che tanta onestà dimostra nel fatto artistico da cimentarvisi raramente, perciò preferiamo confessare in tutta modestia che non abbiamo capito la sua gigantesca sinfonia. I suoi intenti poetici non ci sono risultati chiari - forse una fusione tra la Nona di Beethoven con la Valchiria di Wagner, che finisce di precipitare sotto gli zoccoli del suo cavallo - né siamo riusciti a comprendere la vera coerenza musicale».

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