GrooveBack Magazine 002

Gustav Holst e Ralph Vaughan Williams, che vediamo nella foto durante una loro escursione campestre, furono entrambi compagni di studi di Samuel Coleridge-Taylor al Royal College of Music di Londra. Samuel si trovò in compagnia di studenti destinati a lasciare un’impronta duratura sulla musica inglese e internazionale, tra cui Ralph Vaughan Williams e Gustav Holst, due nomi che avrebbero plasmato l’immaginario musicale inglese della prima metà del Novecento. Che non ci fosse discriminazione nei suoi confronti sarebbe arduo sostenerlo, per quanto l’Europa si trovasse in una situazione molto diversa da quella statunitense, se si tiene conto che una persona di colore - o semplicemente diversa - in quel periodo non poteva certo dirsi avvantaggiata o semplicemente alla pari rispetto ai suoi stessi connazionali. Eppure, grazie al suo immenso talento e genio artistico Coleridge-Taylor riuscì a diventare uno dei primi compositori neri ad acquisire fama internazionale, arrivando ad avere un riconoscimento significativo ben oltre il Regno Unito, sino agli Stati Uniti (tanto da essere chiamato il “Mahler nero” dai musicisti di New York). Il suo esordio compositivo ufficiale avvenne con una delle forme più ostiche da gestire, soprattutto per un giovane compositore, il Quintetto per archi e pianoforte in sol minore del 1893, quindi a diciotto anni, vale a dire dopo soli tre anni di studio al Royal College. Certo, come avviene spesso in simili casi, difficile non sentire influenze molto forti da parte di autori come Brahms e, ancor di più, Dvořák - per il quale Coleridge-Taylor nutriva un’ammirazione sconfinata - ma è innegabile la freschezza e il magistero che traspare dall’opera, e per quanto il Quintetto non fu più eseguito dopo la sua prima esecuzione, alcuni temi vennero poi riutilizzati in opere della maturità come nelle Four African Dances Op. 58 per violino e pianoforte del 1904. Con all’attivo un più che nutrito gruppo di composizioni che spaziavano dalla musica da camera, come la splendida Ballade in re minore Op. 4 per violino e pianoforte e alcune prime esplorazioni di temi più vicini alla terra del padre con le African Romances Op. 17, su testo del poeta Paul Laurence Dunbar, a sua volta tra i primi scrittori di colore americani ad arrivare alla notorietà internazionale, il primo vero successo che catalizzò l’attenzione su di lui giunse nel 1898 con la composizione della Hiawatha’s Wedding Feast , una cantata basata sul poema The Song of Hiawatha di Henry Wadsworth Longfellow. L’opera, su cui si potrebbe aprire un capitolo a parte riguardo

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