GrooveBack Magazine 002

Siddharta di Hermann Hesse. Su questo particolare furono poi fatte varie congetture e alla fine si scoprì che la spiegazione era molto più banale, in quanto alla BBC spesso si utilizzavano dei nastri in multitraccia e su quello utilizzato per la Sessione dei Queen una delle piste tra quelle non sfruttate conteneva la registrazione di un audio per un qualche programma a carattere letterario, e la casualità volle che il mix fosse avvenuto con un sincronismo a dir poco incredibile! Spread Your Wing fu eseguito in una sorta di long edit dove la batteria di Roger Taylor diventò protagonista assoluta, mentre It’s Late nel suo divenire fu quasi un inno alla psichedelia e con My Melancholy Blues che andava a chiudere in “modo confortevole” una sessione fatta di tanti momenti pieni anche di eccessi. Il disco

On Air - The Complete BBC Radio Session

Questo album uscì ufficialmente nel 2016 sia in versione triplo vinile sia in quella di doppio CD, pubblicato con etichetta Virgin, il quale riprese il precedente Queen at the BeeB di produzione statunitense per l’etichetta Hollywood Records. Il disco include il materiale trasmesso nelle sei sessioni originali dei Queen per la BBC fra il 1973 e il 1977 e, come già spiegato, tali Sessions furono realizzate utilizzando le basi ufficiali dei vari album dei Queen cui vennero aggiunte negli studi della BBC le cosiddette parti dal vivo. In sede di produzione e di mastering credo che si sia operato con il contagocce, tant’è che il disco, anzi i dischi, mantengono ancora la naturale freschezza delle opere per così dire “poco prodotte”. Nella Session Six i brani assunsero i contorni di opere a se stanti e possono a ragione essere indicati come le alternative versions degli originali. Anche se di fatto ON AIR può essere inquadrato nell’ambito dei cosiddetti dischi raccolta per la sua varietà di contenuti e molteplicità di interpretazioni degli originali (in alcuni casi al limite dello stravolgimento), in realtà si tratta di una vera e propria opera a se stante dove l’aspetto documentaristico si sposa con l’estro creativo dei Queen in modo

assolutamente sinergico; come dire che non può essere considerato solo come una sorta di “diario sonoro”. Dal punto di vista della qualità audio, io lo trovo una spanna sopra tutti gli altri dischi dei Queen, soprattutto perché i suoni sono assolutamente netti e limpidi al contrario della maggior parte degli album da studio, dove invece spesso si ha la sensazione di amalgami impastati.

Per amanti dei Queen e non solo.

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