GrooveBack Magazine 002

Nel 1968, nel cuore di quel periodo musicale a dir poco irripetibile per creatività e fantasia, i Cream registrarono un disco destinato a restare nella storia, frutto di un lavoro effettuato in parte in studio e in parte live. Ripercorriamo la sua storia, analizzando brano per brano e comparando alcuni formati per stabilire il miglior risultato audiofilo. Wheels of Fire, il capolavoro del blues bianco britannico

di Sandro Vero

I Cream nel 1968.

La musica Il 1968 è stato dentro al lustro magico della musica, quello che va dal 1967 al 1971. Un quinquennio che fa pensare ancora a molti una verità che sembra incontrovertibile: ciò che si produsse in quegli anni, nell’ambito della musica popolare, non aveva avuto prima e non avrebbe avuto dopo uguali in termini di creatività, di varietà di linguaggi, di coraggio sperimentale. Wheels of Fire fu registrato dai Cream nel 1968, metà in studio e metà live . A tutt’oggi rappresenta la perfetta realizzazione di un balance fra musica in studio e musica dal vivo, fra scrittura e improvvisazione, fra suoni psichedelici e suoni cameristici. In

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