espressione artistica tesa all’innovazione non potrebbe essere apprezzata e compresa pienamente senza un termine di paragone o un punto di riferimento, quale una cornice storico-ambientale preesistente o uno stile precedentemente praticato dall’autore o dai suoi simili. A un certo punto il free jazz sfondò il muro delle convenzioni, ma già dalla metà degli anni ’50 in poi si poteva intuire un desiderio di liberazione leggendo i titoli di alcune composizioni. In precedenza, i musicisti jazz al massimo dedicavano un pezzo a una donna o a un collega scomparso, progressivamente cominciarono a intitolarli alle nuove nazioni africane indipendenti, per decretare i loro sentimenti afro-centrici, oppure a località dell’Estremo Oriente, al fine di sottolineare un crescente interesse per certe filosofie, le problematiche politico-religiose medio- orientali e i sistemi ritmici latino-americani. Search for the New Land potrebbe essere letto come l’inno generico a una terra ideale; un titolo che, in maniera implicita, si lega ai
Ancora Lee Morgan con la tromba e l’immancabile sigaretta in una celebre foto di Brian Foskett.
concetti del movimento di liberazione già presenti in India e Africa di John Coltrane, mentre la struttura ritmico-armonica aperta tenta di svecchiare il vernacolo jazzistico in maniera radicale come Ascension di Coltrane o Free Jazz di Ornette Coleman, pur usando concetti e lemmi sonori differenti. Diceva Sun Ra: «Ci sono altri mondi (di cui non vi hanno mai parlato)». A parte il riferimento del Santone ad altre galassie, il jazz di quegli anni tentava di scoprire soprattutto altri universi sonori. È difficile immaginare un sestetto più coeso e adatto per il costrutto sonoro di Search for the New Land : Lee Morgan tromba, Wayne Shorter sax, Grant Green chitarra, Herbie Hancock piano, Reggie Workman basso e Billy Higgins batteria, i quali misero in scena una delle performance più riuscite della loro carriera. L’album evidenzia, in primis , un’impeccabile sincronizzazione come ensemble , attraverso la caparbia esplorazione di concetti armonici e ritmici senza soluzione di continuità e l’invenzione di frasi melodiche che si riversano come oro colato nei solchi, in ogni momento e in tutte le tracce. Search for the New Land fu tenuto in naftalina per due anni. La Blue Note era in cerca d’altro per assecondare i distributori e i negozi di dischi che chiedevano il sequel di The Sidewinder , tentando di reiterare la formula hard bop a presa rapida di Morgan, dando così la precedenza alla pubblicazione di altri due album, ossia The Rumproller e Cornbread , i quali non sortirono comunque l’effetto
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