Un recente disco dell’etichetta audiofila tedesca TYXart permette di scoprire un particolare genere musicale anglosassone, quello dell’Ayre, che ha descritto con i suoni il gusto votato alla nostalgia e alle rimembranze. Le artefici di questo affascinante CD sono il soprano Anna- Lena Elbert, la liutista Evangelina Mascardi, l’arpista Angélique Mauillon e la gambista Friederike Heumann che eseguono brani di Robert Jones, William Corkine, Tobias Hume, John Danyel e John Dowland. Coltivare la malinconia: la musica inglese tra il XVI e XVII secolo di Andrea Bedetti
Esiste uno stato d’animo che ci fa comprendere come soventemente dietro la toccante bellezza si annidi già il concetto della finitezza, di come i sogni nel volgere di un brevissimo tempo si trasformino in illusioni e che il desiderio sia destinato a restare tale, così come l’amore ospiti solo infelicità e che, in fondo, il sonno prima o poi diventerà sonno eterno. Questo stato d’animo, frutto della transitorietà di tutte le cose terrene, ebbe un preciso termine nell’Inghilterra tra la seconda metà del XVI secolo e la prima di quello successivo: malinconia. Fu quindi la musica anglosassone di quei decenni a coltivare la malinconia come piacere estetico e, forse, nessun compositore di quell’epoca fu in grado di padroneggiare quest’arte meglio di John Dowland. Ma il grande compositore dublinese non fu certo l’unico, visto che anche Robert Jones, Tobias Hume, Thomas Ford, William Corkine e altri compositori contribuirono a questa tendenza intellettuale in vari modi. Tuttavia, fu proprio la pubblicazione di The First Booke of Songes or Ayres di John Dowland nel 1597 ad annunciare l’inizio di tre decenni durante i quali la canzone in Inghilterra divenne lo strumento artistico privilegiato per esaltare il concetto della
Il frontespizio della prima edizione, stampata nel 1597, de The First Booke of Songes or Ayres di John Dowland.
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