GLOCAL ECONOMIC FORUM ESG89
ANNI 35
ECONOMIC YEARBOOK ESG89 2025 | 2026
MADE in UMBRIA - GLOCAL ECONOMIC FORUM ESG89 | PROTAGONISTI
GIOVANNI GIORGETTI ESG89 GROUP
STEFANIA PROIETTI REGIONE UMBRIA
STEFANO ZUCCARINI COMUNE DI FOLIGNO
PROTAGONISTI in ordine alfabetico
ALBANO AGABITI COLDIRETTI UMBRIA
FRANCESCO ASCANI A.D. MOTOR
MARCO BARTOLONI SITEM
PAOLO BAZZICA SEZ. FOLIGNO CONFINDUSTRIA UMBRIA
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MADE in UMBRIA - GLOCAL ECONOMIC FORUM ESG89 | PROTAGONISTI
MANUEL BOCCOLINI MANINI PREFABBRICATI
VINCENZO BRIZIARELLI CONFINDUSTRIA UMBRIA
CLAUDIO BRUNETTI ISE CABLAGGI
TIZIANA BUONFIGLIO UMBRA ACQUE
GIUSEPPE CANALICCHIO REL TEAM
ILARIA CAPORALI IVS ITALIA
ANDREA CARDONI BANCA POPOLARE DI CORTONA
MASSIMO CASCIOLA VUS COM
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MADE in UMBRIA - GLOCAL ECONOMIC FORUM ESG89 | PROTAGONISTI
ALCIDE CASINI FONDAZIONE CRPERUGIA
GIUSEPPE CASTELLINI NUOVO CORRIERE NAZIONALE
FLAVIO CECCHETTI SUSA
FEDERICO CHERUBINI DIRIGENTE SPORTIVO
CRISTINA CLEMENTI TG1
DOMINGA COTARELLA TERRANOSTRA
VALERIO DE CESARIS UNISTRAPG
ALESSANDRO DECIO BANCO DESIO
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MADE in UMBRIA - GLOCAL ECONOMIC FORUM ESG89 | PROTAGONISTI
ALFONSO DI BONA CALCESTRUZZI HEIDELBERG MATERIALS
COSTANTINO D’ORAZIO GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA
GIAMPAOLO FARCHIONI FARCHIONI OLII
LUCA FERRUCCI UNIPG
ANGELO FRASCARELLI UNIPG
FRANCESCO GRADASSI MARFUGA
ERNESTO LANZILLO DELOITTE
ANDREA MARCANTONINI MCT ITALY
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MADE in UMBRIA - GLOCAL ECONOMIC FORUM ESG89 | PROTAGONISTI
ANDREA MARCHINI UNIPG
ANTONELLO MARCUCCI SASE
ANDREA MARGARITELLI LISTONE GIORDANO
MANUELA MARINANGELI GIORNALISTA
GIACOMO MARINELLI ANDREOLI UMBRIA TV
LUCA MATTIONI FERTITECNICA COLFIORITO
GIORGIO MENCARONI CAMERA DI COMMERCIO DELL’UMBRIA
DOMENICO METELLI LUIGI METELLI
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MADE in UMBRIA - GLOCAL ECONOMIC FORUM ESG89 | PROTAGONISTI
MARCELLO MIGLIOSI UMBRIA JOURNAL
GIULIO MOGOL AUTORE E PRODUTTORE DISCOGRAFICO
VINCENZO MONETTI VIM
FEDERICO MONTESI ENERGY SOLUTIONS
MARCO NEGRI EX CALCIATORE
MAURO ORSINI CONFAPI PERUGIA
FRANCESCO ORTIX ART
CARLO PACIFICI MECCANOTECNICA UMBRA
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MADE in UMBRIA - GLOCAL ECONOMIC FORUM ESG89 | PROTAGONISTI
RANIERO PALLOTTINI SALPI
GIANCARLO PAOLA GMF
FABIO PECORARI BCC ANGHIARI E STIA
CLAUDIA PIMPINELLI FARMA SERVICE CENTRO ITALIA
OSCAR PROIETTI ITS UMBRIA ACCADEMY
ANDREA RANOCCHIA EX CALCIATORE
FABRIZIO RAVANELLI EX CALCIATORE
GIANFRANCO RECCHIA DELOITTE
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MADE in UMBRIA - GLOCAL ECONOMIC FORUM ESG89 | PROTAGONISTI
SAURO ROSSI PARK IT
SALVATORE SANTUCCI SANTUCCI & PARTNERS
MICHELA SCIURPA SVILUPPUMBRIA
MARCELLO SERAFINI 3A-PTA
LUISA TODINI MANAGER E IMPRENDITRICE
CESARE TRIPPELLA PHILIP MORRIS ITALIA
SAVINO TUPPUTI THE COACHING WAY
GIAMMARCO URBANI URBANI TARTUFI
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MADE in UMBRIA - GLOCAL ECONOMIC FORUM ESG89 Focus Made in Umbria: tra sostenibilità, digital skill e umanesimo
Il Made in Umbria rappresenta un tassello prezioso del più ampio mosaico Made in Italy. L’idea di realizzare il Focus nasce proprio dalla volontà di celebrare il modus operandi del territorio in previsione di un prosperoso futuro dell’Umbria . Per questo motivo abbiamo deciso di raccogliere le opinioni dei rappresentanti istituzionali e dei maggiori stakeholder corporate locali sulle sfide e le
opportunità di sviluppo produttivo, economico e sociale della regione. Al centro la visione glocal dei protagonisti che si intreccia agli approfondimenti e alle tematiche di sostenibilità, digital skill e umanesimo. Nell’Articolo 11 del Nuovo Statuto della Regione Umbria, lo sviluppo sostenibile diventa una scelta indispensabile per il territorio . In previsione delle strategie messe in atto per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030, la regione
L’idea di realizzare il Focus nasce proprio dalla volontà di celebrare il modus operandi del territorio in previsione di un prosperoso futuro dell’Umbria
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implementa processi e percorsi ideati per il benessere dell’ambiente, per gli aspetti economici e socio-culturali, con un approccio incentrato sulla pianificazione e gestione delle risorse territoriali. Sostenibilità include anche la transizione digitale e il pacchetto digital skill per stare al passo con il presente e investire nel futuro sostenendo l’Umbria verso il raggiungimento di una solida e consapevole maturità digitale. Ad ogni modo, innovare non significa rinunciare al carattere identitario; l’umanesimo preserva l’ingegno degli umbri e contribuisce ad insegnare ai nuovi talenti a pensare, ideare e
creare . L’armonia tra il saper fare umbro e la riscoperta della bellezza nell’attitudine che si ama, si tramanda e si rinnova.Da qui parte il nostro impegno nel far conoscere l’opinione di chi è nato nel territorio umbro e ora abita in altri contesti e di chi tutt’ora lo vive; comunicare il valore sostenibile e inclusivo dando vita a un dialogo che rafforzi la community tra imprenditori, istituzioni, associazioni di categoria, giovani talenti e stakeholders; crescere per fare rete così da incentivare il potenziale del nostro ‘ Cuore verde d’Italia ’.
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Made in Umbria, ESG89 festeggia i ‘primi’ 35 anni
di Giovanni Giorgetti, Presidente ESG89 Group
Abbiamo scelto questo tema, ‘Made in Umbria’ , in occasione del nostro primo grande traguardo aziendale. ESG89 compie 35 anni: una solida memoria socio- economica di quello che è accaduto in questa regione e l’orgoglio di farne parte. Esseri umbri, lavorare dall’Umbria, avere molti collaboratori umbri oggi è sicuramente un ‘plus’ . Nel 1989 era molto diverso; l’Umbria era una regione più isolata e non riusciva ancora ad esprimere tutto il suo potenziale. Gli imprenditori che si sono affermati negli ultimi decenni hanno fatto di
Giovanni Giorgetti Presidente ESG89 Group
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in Umbria’ , quindi, come concetto universale. Come orgoglio territoriale che contraddistingue i prodotti ma anche e soprattutto le ‘genti’ che li producono e che costituiscono il vero fattore peculiare di competitività. Consideriamo, il produrre in Umbria, come un ‘plus’ distintivo, glocal e sostenibile. Noi lo vogliamo raccontare così e in questi mesi che ci porteranno al GLOCAL ECONOMIC FORUM ESG89 di novembre raccoglieremo tante testimonianze che renderanno il nostro anniversario un grande momento di riflessione e di analisi delle prospettive future della regione, affinché anche i giovani talenti possano averne migliore consapevolezza e scelgano di viverci e lavorarci.
questa regione, uno scrigno prezioso. La grande abilità e tradizione del saper fare si è mescolata negli anni con il sapere della formazione scolastica e universitaria. E tutto questo ha plasmato la nostra economia costituita da artigiani, commercianti, piccoli e medi imprenditori, ma anche da grandi ‘capitani d’impresa’ che si sono posizionati con successo in tutto il mondo con i propri prodotti. E’ stato, quello di ESG89, un percorso costante di ‘accompagnamento’ di questa evoluzione attraverso i nostri forum, le tante iniziative editoriali e la costruzione di un reticolato di relazioni umane e professionali unico. Abbiamo sempre considerato l’Umbria al centro dei nostri progetti che si sono nel tempo posizionati nel mercato nazionale. ‘Made
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Made in Umbria è sostenibilità e umanesimo
di Stefania Proietti, Presidente Regione Umbria
L’Umbria contenitore di grandi eccellenze dal forte carattere identitario in grado di rispondere attivamente alle sfide della contemporaneità.
L’Umbria contenitore di grandi eccellenze dal forte carattere identitario in grado di rispondere attivamente alle sfide della contemporaneità
Stefania Proietti Presidente Regione Umbria
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Le parole della Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti . L’Umbria è una regione che esprime grandi eccellenze e identità forti, è un cantiere di innovazione e tradizione, capace di attrarre giovani talenti e di garantire a imprenditori lungimiranti il terreno fertile perché le loro idee possano correre e competere sui mercati nazionali e internazionali. Sono tanti e diversi i settori in cui l’Umbria primeggia, accendendo, in ogni ambito, un riflettore su di sé, aprendo le porte al mondo e lasciando la sua impronta ben riconoscibile. Il made in Umbria è questo e molto altro, perché porta anche quell’umanesimo tipico delle nostre terre, declinato nella modernità dei tempi; e perché
è capace di raccontare nelle cose che realizza la storia di chi le crea e dei suoi luoghi, rappresentandone valori e identità. Non solo. È espressione di talento, alta specializzazione, competenze, studio, passione, ricerca, accuratezza, ingegno, intuito, radicamento, know how, persino di vocazione e di colori di una regione straordinaria e ricca di potenzialità che si rinnovano continuamente, con una attenzione particolare alla sostenibilità, e che è in grado di rispondere alle sollecitazioni della contemporaneità. In questo senso, i 35 anni di attività di ESG89 Group sono una viva testimonianza del saper fare dell’Umbria.
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Foligno capofila del comprensorio, lo sviluppo farà da traino per la regione
L’ampio programma amministrativo del Comune di Foligno guarda alla comunità come un insieme da proteggere, preservare e guidare verso un
L’ampio programma amministrativo del Comune di Foligno guarda alla comunità come un insieme da proteggere, preservare e guidare verso un futuro prosperoso e innovativo
Stefano Zuccarini Sindaco di Foligno
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futuro prosperoso e innovativo che possa fare da catalizzatore per i giovani e per l’intera regione. Di seguito l’intervista al Sindaco Stefano Zuccarini . Il marchio ‘Made in Umbria’ sta guadagnando attenzione per la qualità e l’unicità dei suoi prodotti. Quali strategie sta adottando il Comune di Foligno per promuovere le eccellenze locali e supportare le aziende che operano nel nostro territorio? “Per quanto riguarda la promozione delle eccellenze locali, nel nostro programma amministrativo abbiamo previsto proprio la valorizzazione dei prodotti locali con il riconoscimento ufficiale tramite marchi di qualità come ‘Denominazione Controllata’ De.Co. includendo elementi tipici della tradizione, così
come la creazione di un mercato ortofrutticolo locale a chilometro zero, il sostegno all’artigianato di qualità e la creazione di partenariati con comuni vicini anche attraverso la redazione di un piano di marketing territoriale per potenziare visibilità e commercializzazione dei prodotti locali. Altro capitolo riguarda proprio la ‘promozione dell’eccellenza industriale’ con l’instaurazione di un ‘tavolo permanente di concertazione’ che possa sviluppare le aziende locali a livello interno. Su questo l’Amministrazione Comunale deve essere considerata come un partner strategico che aiuta gli imprenditori a volare alto e non come un apparato burocratico che mette piombo sulle ali dello sviluppo”.
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ed europeo, agevolando così la creazione e lo sviluppo di nuove imprese, stimolando innovazione e competitivà del territorio. Per trattenere ed attrarre i giovani, occorre consolidare il rapporto tra mondo della scuola e del lavoro: con apposite cabine di regia in cui coinvolgere le associazioni di settore, gli istituti scolastici, l’Università, l’Its, Sviluppumbria e istituti di credito. Altro fattore decisivo, sarà quello del completamento di grandi infrastrutture, come lo Svincolo
Uno dei temi centrali per il futuro di Foligno è l’occupazione giovanile. Quali iniziative pensa di attuare per creare opportunità di lavoro che trattengano i giovani in città e che possano attirare talenti anche da altre regioni? “Anche in questo campo, che rappresenta il futuro del territorio e della comunità, abbiamo le idee ben chiare e le abbiamo messe nero su bianco. Innanzitutto con l’introduzione di iter semplificati per avviare start-up, prevedendo
il supporto dello Sportello Unico per le Attività Produttive, capace di fornire informazioni su progetti e finanziamenti a livello nazionale
Per trattenere ed attrarre i giovani, occorre consolidare il rapporto tra mondo della scuola e del lavoro
di Scopoli, la Variante Sud e continuare ad investire su rilancio dell’aeroporto e
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delle ferrovie, per consolidare il ruolo di Foligno come snodo strategico nazionale e internazionale. Così il territorio diventa attrattiv non solo a livello interregionale ma anche internazionale”. Guardando al futuro di Foligno e del comprensorio cittadino, quali sono i suoi progetti e obiettivi principali per rendere la città un luogo più sostenibile e innovativo, in grado di rispondere alle sfide economiche e sociali dei prossimi anni? “Foligno ha da sempre un ruolo di capofila per l’intero comprensorio, lo è già per i servizi sanitari, sociali e culturali. Lo sviluppo della nostra città, sarà da traino non solo per i territori vicini ma per l’intera regione. Abbiamo un piano ad
hoc per la Valmenotre e la montagna, che abbiamo saputo far rinascere e che ha ancora grandi potenzialità da mettere a frutto. Altro strumento decisivo sarà il nuovo Piano Regolatore Generale, che punterà per l’appunto sui binari dello sviluppo produttivo, turistico, culturale e sociale. Massima attenzione inoltre sarà rivolta ai fondi del Pnrr, ai fondi europei, all’Agenda Urbana, così come al cosiddetto ‘sviluppo sostenibile’ ed alla ‘transizione digitale: tutte sfide che, se ben governate, posso offrire occasioni irripetibili per una Foligno città delle opportunità, come l’abbiamo definita nel nostro programma e che stiamo costruendo”.
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Politiche mirate per premiare chi lavora nell’agroalimentare
L’Umbria è un terreno fertile per lo sviluppo del comparto agricolo e agroalimentare pieno di sfide per i giovani che scelgono di
Come Coldiretti siamo impegnati a livello territoriale nel promuovere filiere sempre più strutturate nei vari comparti che esaltino il protagonismo delle imprese agricole
Albano Agabiti Presidente Coldiretti Umbria
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agricole, con un giusto reddito che risponda alla qualità e sicurezza delle produzioni che offrono. Ma la competitività del settore primario e la tutela delle sue eccellenze, non può prescindere dall’impegno a favore del vero made in Italy, con l’etichettatura di origine obbligatoria su tutti gli alimenti, sulla quale in questi ultimi mesi abbiamo rilanciato per estenderla a tutti i prodotti europei. Per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani, anche attraverso l’abolizione del codice doganale: non può essere l’ultima lavorazione a determinare il Paese di provenienza del prodotto! Tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei devono rispettare gli stessi criteri,
scommettere nel settore. Per questo, secondo la Coldiretti regionale, servono politiche mirate che premino l’ingresso di nuovi agricoltori e le imprese già avviate. Di seguito l’intervista ad Albano Agabiti , Presidente Coldiretti Umbria. Come presidente di Coldiretti Umbria, quali strategie ritiene fondamentali per garantire la competitività e l’autenticità del Made in Italy agroalimentare, sia in Italia che sui mercati internazionali? “Come Coldiretti siamo impegnati a livello territoriale, oltre che con i progetti di filiera corta che valorizzano la multifunzionalità agricola anche in chiave sociale e turistica, nel promuovere filiere sempre più strutturate nei vari comparti che esaltino il protagonismo delle imprese
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una risposta concreta alla disoccupazione giovanile in Umbria? Quali incentivi e percorsi formativi potrebbero aiutare i giovani a intraprendere una carriera sostenibile in questo settore? “È costante il nostro lavoro rivolto ai giovani imprenditori, in termini di formazione, informazione, innovazione e ricambio generazionale nelle imprese, ma anche nelle scuole con tanti progetti sull’educazione alimentare e
garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute. Chiediamo l’applicazione del principio della reciprocità, ovvero regole uguali per tutti a
È costante il nostro lavoro rivolto ai giovani imprenditori, in termini di formazione, informazione e innovazione
ambientale per formare consumatori consapevoli e futuri imprenditori. Disponibilità del “bene terra”, con alti costi, difficile ricambio
partire dai fattori di produzione. Accanto a questo, lo sforzo nel mondo per la difesa dall’Italian sounding”. L’agricoltura può rappresentare
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Quali crede siano le principali sfide e opportunità per il tessuto imprenditoriale umbro nel contesto attuale? E in che modo Coldiretti può supportare le imprese locali per affrontare le difficoltà economiche e ambientali del territorio? “Le sfide più importanti restano la tutela del reddito delle imprese, con un giusto compenso del loro lavoro lungo tutta la filiera agroalimentare, ma anche uno sforzo diretto a restare al passo con le nuove tecnologie che le attuali dinamiche di mercato richiedono, con la transizione ecologica e ambientale e con gli effetti dei cambiamenti climatici. Coldiretti oltre che offrire
generazionale, burocrazia e complicato accesso al credito, rappresentano gli ostacoli principali per i giovani che decidono di scommettere in un settore che comunque è ritornato per loro attrattivo e appetibile, non considerato più come semplice ripiego ma vera scelta di vita e professionale. Multifunzionalità, innovazione, maggior redditività, continuano ad essere tra le peculiarità proprio delle aziende più giovani. Ma servono politiche sempre più mirate che premino chi realmente decide di lavorare e restare nel settore: l’obiettivo deve essere quello di agevolare l’ingresso di nuovi agricoltori, ma anche di tutelare e accompagnare le imprese nel loro percorso una volta avviato”.
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un’assistenza ed una consulenza sempre più puntuale alle imprese a 360°, proseguirà nelle sue battaglie storiche, per la trasparenza sul mercato, per la sicurezza e qualità delle produzioni, in difesa delle risorse naturali e del suolo agricolo, con un impegno ancor più deciso rivolto alle nuove politiche europee per il settore, dalla Politica Agricola Comune (PAC) al Complemento di Sviluppo Rurale (CSR) regionale, che devono supportare lo sforzo e la crescita imprenditoriale. Ma, come accennato, occorre un’attenzione sempre maggiore pure verso i
esempio dall’agricoltura di precisione, potranno giocare un ruolo decisivo. La nostra regione si distingue per un’identità che non può che esistere, se non in simbiosi con l’agricoltura che ne caratterizza la crescita e la qualità della vita. Un territorio, il nostro, che ha tutte le carte in regola per fare dell’agricoltura un comparto sempre più strategico per lo sviluppo economico e sociale: tante le opportunità da saper cogliere grazie alla multifunzionalità delle nostre imprese, che spazia dai servizi ai cittadini fino all’ospitalità turistica rurale.
cambiamenti climatici che penalizzano il lavoro agricolo, in cui l’innovazione e la modernità, rappresentate ad
La sfida più importante resta la tutela del reddito delle imprese
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L’evoluzione del settore automobilistico in Umbria. Sappiamo adattarci ai cambiamenti
Made in Umbria significa identità ed eccellenza, fattori che si riscontrano anche nel settore automobilistico che non smette di innovarsi per stare al passo con le esigenze sostenibili e tecnologiche richieste dal mercato Il “Made in Umbria” rappresenta da sempre un marchio di eccellenza e autenticità, legato a valori profondamente radicati
Francesco Ascani Presidente AD Motor
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storicamente una delle aree principali di produzione in Italia, l’Umbria ha molto da offrire, specialmente nel contesto odierno in cui la sostenibilità, l’innovazione tecnologica e la cura per il dettaglio sono al centro dell’attenzione. L’evoluzione del settore automobilistico in Umbria passa attraverso l’integrazione delle tecnologie di punta con le competenze artigianali e la qualità dei materiali locali. Le aziende umbre hanno dimostrato di sapersi adattare ai cambiamenti del mercato, abbracciando soluzioni sostenibili come l’elettrificazione e le tecnologie ecocompatibili, mantenendo però un’impronta artigianale nella lavorazione di componenti e nell’attenzione alla qualità. I punti di forza dell’Umbria in questo settore includono:
odierno. Di seguito l’intervista a Francesco Ascani , Presidente AD Motor. Il “Made in Umbria” è sinonimo di qualità e tradizione. Come vede l’evoluzione del settore automobilistico nella regione e quali sono i punti di forza che le aziende umbre possono offrire al mercato internazionale? “L’Umbria pur essendo una regione piccola è madre di grandi eccellenze non solo per il settore dell’abbigliamento come Cucinelli e Spagnoli ma anche nel settore automobilistico. Il “Made in Umbria” rappresenta da sempre un marchio di eccellenza e autenticità, legato a valori profondamente radicati nella tradizione artigianale e nella qualità del lavoro. Nel settore automobilistico, pur non essendo
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1.Sostenibilità: Le aziende umbre sono particolarmente sensibili al rispetto per l’ambiente e la sostenibilità, qualità in linea con le esigenze dell’automotive contemporaneo. 2.Artigianalità e cura del dettaglio: Questi valori, tipici del Made in Italy e in particolare del Made in Umbria, danno un valore aggiunto ai prodotti. Anche i dettagli diventano elementi di distinzione, contribuendo a creare prodotti unici. 3.Capacità di
di produrre componenti all’avanguardia in termini di prestazioni e qualità. 4.Ricerca e formazione: Grazie alle università e agli istituti tecnici della regione, vi è un costante investimento nella formazione di professionisti qualificati. L’Umbria può quindi porsi sul mercato internazionale con prodotti che rispecchiano non solo la qualità, ma anche l’anima e la tradizione, dando un tocco di eccellenza e
autenticità che è sempre più raro e apprezzato. Il Made in Umbria può diventare un simbolo di alta qualità anche nel mondo dell’automotive”.
innovazione: L’Umbria ha una forte rete di imprese e start up che lavorano con tecnologie avanzate. Questo permette alle aziende
A.D. Motor è sempre stata proattiva nel leggere e anticipare i cambiamenti del mercato, e la transizione verso l’elettrico
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Per affrontare questo cambiamento, i marchi BMW e Mini leader europei nella vendita di auto elettriche stanno investendo in ricerca e sviluppo per adattare i nostri veicoli alle nuove esigenze di mobilità, non solo in termini di motorizzazioni elettriche, ma anche nell’implementazione di tecnologie avanzate, come i sistemi di assistenza alla guida e le connessioni digitali per garantire un’esperienza utente integrata e sicura. Siamo consapevoli che il mercato richiede sempre più soluzioni smart, sostenibili e interconnesse, e siamo decisi a soddisfare questa richiesta senza mai perdere la qualità, l’affidabilità e il piacere di guida che ci contraddistinguono. Le sfide principali riguardano ovviamente i costi di sviluppo e l’infrastruttura di ricarica,
Negli ultimi anni, il settore automobilistico ha subito trasformazioni significative, anche a causa della transizione verso l’elettrico e le nuove tecnologie. Come sta affrontando A.D. Motor questi cambiamenti e quali sfide o opportunità vede per il futuro? “A.D. Motor è sempre stata proattiva nel leggere e anticipare i cambiamenti del mercato, e la transizione verso l’elettrico è un’occasione straordinaria per continuare su questa strada. La nostra strategia è focalizzata su due aree chiave: innovazione tecnologica e sostenibilità. L’adozione di tecnologie più pulite ed efficienti non è solo una sfida, ma una responsabilità verso il futuro, e noi di A.D. Motor ci impegniamo a giocare un ruolo attivo in questa transizione.
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In qualità di membro del comitato Federauto, può darci una panoramica dell’andamento attuale del mercato automobilistico italiano? Quali sono le principali differenze che nota tra il mercato nazionale e quello umbro? “Il mercato automobilistico italiano sta attraversando una fase di profonda trasformazione. La spinta verso la mobilità sostenibile, la crescente attenzione all’elettrico e agli ibridi, e la necessità di rispondere ai nuovi standard ambientali hanno cambiato significativamente il panorama del settore. Le vendite sono state influenzate da vari fattori, tra cui gli incentivi governativi per i veicoli a basse emissioni e l’aumento dei costi delle materie prime, che impatta sia la produzione sia il prezzo
che deve crescere di pari passo con la diffusione dei veicoli elettrici. Tuttavia, queste sfide sono accompagnate da grandi opportunità: la possibilità di entrare in nuovi mercati, di sviluppare partnership con realtà che condividono la nostra visione, e di contribuire concretamente a un mondo più pulito. In questo scenario in evoluzione, AD Motor è convinta che con l’approccio giusto e un costante impegno verso l’innovazione, sarà possibile non solo adattarsi ai cambiamenti, ma anche guidarli”.
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finale per il consumatore. A livello nazionale, vediamo stagnare la domanda di auto elettriche e ibride, lo sviluppo non è ancora rapido come in altri Paesi europei. Una strada importante per far crescere la vendita di questi veicoli è quella di lavorare sulla problematica delle infrastrutture di ricarica, la cui assenza rallenta la diffusione dell’elettrico, specialmente fuori dai centri urbani. C’è una forte attenzione verso i veicoli compatti e a basso consumo, che rispondono alle nuove esigenze di mobilità urbana e di riduzione delle emissioni. Per quanto riguarda il mercato umbro, le differenze con il contesto nazionale sono principalmente legate alla domanda e alle abitudini dei consumatori. In Umbria, vediamo ancora un’alta preferenza per i veicoli a motore termico, soprattutto nelle aree extra urbane, dove la necessità
di percorrenze più lunghe e la limitata disponibilità di stazioni di ricarica influenzano le scelte. Tuttavia, anche qui l’interesse per i modelli ibridi ed elettrici è in crescita, specialmente nelle città come Perugia e Terni, dove sono presenti politiche comunali di incentivo e una maggiore disponibilità di infrastrutture. Federauto continua a lavorare per favorire politiche e iniziative che possano incentivare ulteriormente la transizione verso un parco auto più sostenibile, con l’obiettivo di colmare il divario tra le diverse aree del Paese. La sfida sarà supportare le regioni come l’Umbria in questo percorso, rendendo più accessibili e convenienti le soluzioni di mobilità green anche per chi vive lontano dai grandi centri urbani”.
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MADE in UMBRIA - GLOCAL ECONOMIC FORUM ESG89 La vera sfida è innovarsi senza perdere tradizione e identità
Marco Bartoloni Ceo Sitem
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Il made in Umbria è noto per la qualità e l’attenzione al dettaglio. Quali pensa siano le principali sfide e opportunità per mantenere e valorizzare ulteriormente questo marchio a livello nazionale e internazionale nei prossimi anni? “La principale sfida consiste nel coniugare tradizione e innovazione,
Il Made in Umbria è sinonimo di tradizione e qualità artigianale. Un’eccellenza che, per mantenersi competitiva, deve continuare a investire in innovazione, digitalizzazione e sostenibilità. Criteri importarti sia per le nuove generazioni sia per gli imprenditori che per crescere hanno bisogno di puntare su formazione, incentivi e comunicazione
ovvero la capacità di innovare
La principale sfida consiste nel coniugare tradizione e innovazione, ovvero la capacità di innovare senza perdere l’identità legata alla tradizione e al territorio
senza perdere l’identità legata alla tradizione e al territorio. Se da un lato la qualità artigianale è un punto di forza, dall’altro
per attrarre i nuovi talenti. Di seguito l’intervista a Marco Bartoloni , Ceo Sitem.
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MADE in UMBRIA - GLOCAL ECONOMIC FORUM ESG89
In molti settori manifatturieri, tra cui quello umbro, si riscontra una crescente difficoltà nel reperire manodopera qualificata. Quali sono, secondo lei, le cause principali di questo problema e come sta agendo Sitem per affrontarlo?
è fondamentale adottare tecnologie all’avanguardia per competere su scala globale. Opportunità significative risiedono nella crescente domanda di prodotti sostenibili,
un’area in cui il Made in Umbria può eccellere grazie all’attenzione al territorio e all’ambiente. Sarà essenziale investire in marketing digitale e rafforzare la presenza su mercati internazionali, valorizzando il legame unico tra territorio, cultura e produzione”.
“La carenza di manodopera qualificata deriva da una percezione del settore manifatturiero come meno attrattivo rispetto ad altri ambiti professionali, soprattutto tra i giovani. Inoltre la mancanza
La carenza di manodopera qualificata deriva da una percezione del settore manifatturiero come meno attrattivo rispetto ad altri ambiti professionali
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ECONOMIC YEARBOOK ESG89 - 2025 | 2026
di una connessione forte tra formazione e aziende spinge i giovani umbri a trasferirsi in altre regioni o all’estero, attratti da migliori opportunità. Per affrontare questa sfida Sitem collabora con scuole e istituti tecnici, offrendo stage e percorsi di formazione personalizzati. Inoltre, stiamo investendo in tecnologie che semplificano processi complessi, rendendo il lavoro più accessibile e stimolante”. L’occupazione giovanile è un tema cruciale per il futuro della manifattura in Italia. Quali iniziative o incentivi ritiene potrebbero attrarre i giovani verso il settore manifatturiero e renderlo più appetibile come scelta professionale? “Per attrarre i giovani al settore manifatturiero, è fondamentale puntare su
tre aspetti: formazione, incentivi e comunicazione. Bisogna investire in percorsi educativi che uniscano competenze tradizionali e digitali, collaborando con scuole e università per creare corsi pratici e aggiornati. Sono essenziali gli incentivi fiscali per le imprese che assumono giovani e gli apprendistati retribuiti per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro. Infine, iniziative di sensibilizzazione, come open day aziendali e storytelling di esperienze positive, possono motivare i giovani a considerare il manifatturiero come una scelta professionale strategica e appagante”.
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MADE in UMBRIA - GLOCAL ECONOMIC FORUM ESG89 L’economia folignate cresce. La sfida è investire nella formazione
Paolo Bazzica Presidente Sezione Foligno Confindustria Umbria
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Il Made in Umbria è riconosciuto a livello nazionale e internazionale per la qualità dei suoi prodotti. Quali sono, secondo lei, i settori che meglio rappresentano questa eccellenza nel comprensorio di Foligno? “Il Made in Umbria, nel comprensorio di Foligno, è sinonimo di qualità e passione, valori che derivano dalle radici
Lo spirito lavorativo degli umbri è caratterizzato dalla cura del prodotto. In un contesto di continui cambiamenti, bisogna puntare sulla formazione professionale di lavoratori e imprenditori
profonde della nostra terra e dalla dedizione della sua gente. Gli umbri sono persone laboriose, profondamente legate al proprio lavoro e alla cura di ciò che producono, e
per irrobustire le competenze necessarie ad affrontare le sfide del mercato. Di seguito l’intervista a Paolo Bazzica , Sezione Foligno Confindustria Umbria.
In un contesto di continui cambiamenti, bisogna puntare sulla formazione professionale di lavoratori e imprenditori
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le imprese, agevolando il loro percorso di crescita e semplificando l’accesso agli strumenti necessari per competere sui mercati. Confindustria Foligno offre alle aziende, assistenza nell’affrontare nuove normative e nel cogliere le opportunità della transizione digitale e della sostenibilità ambientale, fattori cruciali per rimanere competitivi. Forniamo
questo si riflette in settori d’eccellenza, come la meccanica di precisione. Nel tempo, questa tradizione meccanica si è evoluta, portando alla creazione di prodotti industriali di alta qualità che hanno conquistato una posizione di rilievo sia in Italia sia all’estero”. Quali iniziative sta portando avanti Confindustria Foligno per supportare le imprese locali, soprattutto le piccole e medie imprese, nella
supporto per la formazione continua degli imprenditori e dei lavoratori, affinché possano affrontare i cambiamenti del mercato con competenza e fiducia”.
L’economia del comprensorio di Foligno sta attraversando un periodo di crescita interessante, sostenuta anche dall’espansione del settore aero space
competizione sui mercati nazionali e internazionali? “In un contesto di rapida evoluzione
normativa e produttiva, il nostro ruolo è di supportare
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Come vede l’evoluzione dell’economia del comprensorio di Foligno nei prossimi anni? Quali settori emergenti potrebbero trainare lo sviluppo e quali sono le principali criticità da affrontare? “L’economia del comprensorio di Foligno sta attraversando un periodo di crescita interessante, sostenuta anche dall’espansione del settore aero space, che sta stimolando l’indotto e rafforzando la rete locale di PMI. Questo sviluppo si riflette anche in altri comparti tradizionali, come l’agricoltura e il tessile, che si stanno rinnovando per mantenere la loro competitività. Tuttavia, rimangono alcune
criticità. Molte delle nostre aziende sono di piccole e medie dimensioni, e per affrontare le sfide future sarà sempre più necessario incentivare accorpamenti e acquisizioni per consolidare il settore, rendendo queste imprese più competitive a livello nazionale e internazionale. Un’altra sfida fondamentale sarà investire nella formazione professionale, così da dotare le aziende delle competenze tecniche necessarie per crescere in un contesto produttivo sempre più complesso e interconnesso”.
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MADE in UMBRIA - GLOCAL ECONOMIC FORUM ESG89 Da noi la meritocrazia è l’unico strumento di upgrade
Manuel Boccolini Amministratore Delegato Manini Prefabbricati
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Manini Prefabbricati è un esempio di eccellenza per il Made in Umbria. Come vede il futuro del settore manifatturiero umbro e quali pensa siano le sfide principali per mantenere l’autenticità e la competitività del prodotto locale? “Nonostante il prodotto
Qualità, innovazione e salute sul luogo di lavoro, sono gli ingredienti base della produzione firmata Manini Prefabbricati. In
un mondo del lavoro spesso precario e incerto, l’azienda umbra punta su meritocrazia e welfare. Di seguito l’intervista a Manuel Boccolini , Amministratore Delegato Manini Prefabbricati.
della Manini Prefabbricati Spa non sia un prodotto specifico della tradizione del Made in Umbria io credo comunque che in generale lo strumento principale per
La ricerca del continuo
miglioramento della qualità di un prodotto significa investimenti in innovazione, nel capitale intellettuale e nella sicurezza dei luoghi di lavoro
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Quali strategie avete adottato per incentivare l’occupazione giovanile in Manini Prefabbricati, e come potrebbe l’azienda, secondo lei, diventare un modello per il settore in Umbria? “L’attrattività dell’azienda nei confronti dei giovani talenti si fonda su diversi punti: una formazione continua,
mantenere l’autenticità e la competitività dei nostri prodotti
sia puntare sulla qualità. La ricerca del continuo miglioramento della qualità di un prodotto significa investimenti in innovazione, nel capitale intellettuale e nella sicurezza dei luoghi di lavoro. Quando si lavora in ambienti sani e sicuri si lavora in qualità”.
L’attrattività dell’azienda nei confronti dei giovani talenti si fonda su diversi punti: una formazione continua, l’opportunità di crescita in un’azienda totalmente managerializzata
l’opportunità di crescita in un’azienda totalmente managerializzata che fa della
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meritocrazia l’unico strumento di upgrade, un’attenzione ed un impegno nella creazione di un ambiente di lavoro in cui il benessere della persona ed il wellbeing in generale è uno dei focus principali. In un contesto in cui la manodopera qualificata è sempre più difficile da trovare, come affronta Manini Prefabbricati il problema della reperibilità della manodopera specializzata? Quali iniziative o collaborazioni ritiene siano efficaci per attrarre e formare nuovi talenti? “La collaborazione con gli istituti scolastici è il viatico primario per la ricerca di nuove risorse a tutti i livelli. Abbiamo contatti con gli Istituti Tecnici Superiori, con la
scuola di specializzazione ITS, attraverso la quale, devo dire, abbiamo incontrato diversi talenti che sono diventati nostri collaboratori stabili e giocoforza con le Università. Collaboriamo stabilmente con l’Università di Perugia, La Sapienza di Roma, L’Università di Torvergata e diverse altre”.
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Vogliamo promuovere digitale e AI, il Made in Umbria deve prepararsi al futuro
Un Made in Umbria in grado di adattarsi alle esigenze elargite dalla contemporaneità che vede centrali: sostenibilità,
Confindustria Umbria punta a rafforzare la competitività e l’immagine delle imprese umbre attraverso iniziative mirate all’innovazione, alla sostenibilità e alla digitalizzazione
Vincenzo Briziarelli Presidente Confindustria Umbria
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digitalizzazione e Intelligenza Artificiale. Una direzione che Confindustria Umbria ha deciso di intraprendere con l’obiettivo di guardare al futuro e alle nuove generazioni. Di seguito l’intervista a Vincenzo Briziarelli , Presidente Confindustria Umbria. Quali strategie sta adottando Confindustria Umbria per valorizzare il marchio “Made in Umbria” e mantenerlo competitivo? “Confindustria Umbria punta a rafforzare la competitività e l’immagine delle imprese umbre attraverso iniziative mirate all’innovazione, alla sostenibilità e alla digitalizzazione. Grazie al progetto Umbria Digital Data, il Polo Europeo di Innovazione Digitale guidato da Confindustria Umbria, vogliamo promuovere il digitale e l’intelligenza
artificiale, elementi che valorizzano il “made in Umbria” aggiornandolo alle esigenze moderne. Inoltre, in tema di sostenibilità, abbiamo promosso, partendo da Terni e Narni, il progetto “Turn Urban Regeneration”, che è diventato il primo distretto sostenibile certificato d’Italia. Puntiamo ora a estendere l’iniziativa all’intera regione. Confindustria Umbria si impegna, infine, in collaborazioni per favorire l’economia circolare e la valorizzazione delle eccellenze locali, come con il progetto VERDEinMED per la circolarità nel settore della moda”.
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imprese, nei servizi, in modo da poter offrire loro quelle opportunità che altrimenti vanno a cercare altrove. Per raggiungere questi obiettivi, vogliamo promuovere un piano industriale di medio e lungo termine che coinvolga istituzioni, università, settore privato, parti sociali e associazioni e che,
Il tasso di occupazione giovanile in Umbria è una delle sfide più rilevanti per la crescita della regione. Quali azioni concrete sta promuovendo Confindustria per facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e per trattenere i talenti in Umbria? “Confindustria Umbria ritiene
fondamentale contrastare il fenomeno che vede i nostri giovani lasciare la regione per costruirsi altrove un futuro. Riteniamo che per trattenere i nostri talenti sia necessario essere attrattivi investendo nelle eccellenze universitarie e formative, nelle
partendo dalla valorizzazione dei tanti punti di eccellenza esistenti, possa
Confindustria Umbria ritiene fondamentale contrastare il fenomeno che vede i nostri giovani lasciare la regione per costruirsi altrove un futuro
contribuire a creare un ambiente
favorevole alla crescita delle competenze dei giovani”.
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L’Umbria ha un tessuto imprenditoriale ricco di piccole e medie imprese. In che modo Confindustria supporta queste realtà affinché possano innovarsi e crescere, mantenendo la loro identità locale e al contempo affrontando le sfide globali? “Il nostro compito è guardare avanti e preparare il futuro, oltre ad affiancare le imprese nella loro attività quotidiana. Confindustria Umbria offre, infatti, attraverso i propri servizi, un supporto strutturato alle imprese associate. Recentemente abbiamo introdotto nuove aree di assistenza che includono esperti di progettazione europea, diritto d’impresa e sostenibilità. Oltre a ciò, l’Associazione ha rafforzato
i rapporti con le istituzioni per condividere risposte rapide su questioni critiche, come, per fare un esempio, l’emergenza energetica. Inoltre, Confindustria Umbria promuove la collaborazione tra le aziende associate e l’ecosistema regionale tramite progetti di ricerca e innovazione di filiera, che includono la creazione di centri di competenza sul digitale. Queste iniziative permettono alle piccole e medie imprese umbre di mantenere la loro identità e allo stesso tempo sviluppare strumenti per competere a livello globale”.
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Stiamo vivendo un momento particolare, cruciali collaborazione e valorizzazione dei talenti
Occupazione giovanile, spopolamento, calo demografico e difficoltà nella reperibilità di manodopera sono criticità che riguardano il Made in Umbria e, più in generale, il Made in Italy. Le principali sfide per il futuro del Made in Umbria riguardano la capacità delle imprese di innovare pur mantenendo le proprie radici territoriali
Claudio Brunetti Presidente ISE Cablaggi
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Il primo a vivere in prima persona questa condizione è Claudio Brunetti , Presidente ISE Cablaggi, azienda specializzata nella produzione di assemblaggi elettrici per le industrie. Quali sono le principali sfide e opportunità che vede per il futuro del “Made in Umbria” nel contesto industriale e manifatturiero, soprattutto in un mondo sempre più globalizzato? “Le principali sfide per il futuro del Made in Umbria riguardano la capacità delle imprese di innovare pur mantenendo le proprie radici territoriali. È fondamentale investire in nuove tecnologie e digitalizzazione per competere a livello globale, ma al tempo stesso preservare la qualità e l’artigianalità che caratterizzano i nostri
prodotti. Un’altra sfida è la sostenibilità: i mercati internazionali richiedono sempre più prodotti ecologici e a basso impatto ambientale, e le aziende umbre devono adeguarsi per non perdere competitività. Infine, è cruciale valorizzare i talenti locali e attrarre giovani per contrastare lo spopolamento e il calo demografico che minaccia la continuità delle nostre realtà imprenditoriali. Ci troviamo in un momento particolare che spero finisca quanto prima. Una situazione che tuttavia,
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non coinvolge solo il Made in Umbria, ma il Made in Italy in generale”. La reperibilità di manodopera qualificata è un tema critico per molte aziende. Anche lei vive questa problematica? “Come presidente di Ise Cablaggi,
stia affidando ad agenzie apposite, la scelta dei candidati è molto limitata, Probabilmente i motivi rientrano nello scarso interesse verso il percorso formativo legato soprattutto in Umbria.
posso confermare che la reperibilità di manodopera qualificata è una delle sfide più rilevanti nel nostro settore. Io personalmente sto cercando figure specifiche e qualificate ma nonostante mi
Le istituzioni regionali e le imprese possono collaborare in modo strategico attraverso diverse iniziative sinergiche
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alla scelta di spostarsi verso realtà che offrono opportunità più ampie”. Come crede che le istituzioni regionali e le imprese possano collaborare per incentivare maggiormente l’occupazione giovanile in Umbria? “Le istituzioni regionali e le imprese possono collaborare in modo strategico attraverso diverse iniziative sinergiche. Da una parte, le istituzioni devono fornire incentivi fiscali e agevolazioni burocratiche per le imprese che assumono giovani, promuovendo al contempo
politiche formative mirate a colmare il gap tra domanda e offerta di competenze. Le imprese, invece, dovrebbero investire maggiormente in programmi di apprendistato e tirocini, lavorando a stretto contatto con le scuole e le università per orientare i giovani verso settori chiave, come la tecnologia, l’innovazione e l’industria sostenibile. Ad oggi vedo una scarsa collaborazione: tanti controlli e forse pochi incentivi e il risultato è un’occupazione precaria e poco lungimirante”.
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L’acqua è alla base della salute umana, il nostro è un percorso volto alla sostenibilità e al benessere
La qualità dell’acqua è indice dello stato di salute di un territorio. L’attenzione rivolta alla qualità, alla sicurezza e alla sostenibilità della
L’azienda svolge annualmente, attraverso il proprio laboratorio interno accreditato, oltre 3.500 verifiche analitiche sull’acqua potabile distribuita analizzando oltre 45.000 parametri qualitativi
Tiziana Buonfiglio Amministratrice Delegata Umbra Acque
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risorsa idrica, permette una maggiore salvaguardia della salute dei cittadini che possono adottare scelte più responsabili ed economiche grazie ai controlli e alle normative in atto. Di seguito l’intervista a Tiziana Buonfiglio , Amministratrice Delegata Umbra Acque. Parliamo del ‘Cuore verde d’Italia’, in che modo la qualità dell’acqua contribuisce a migliorare la qualità della vita nella regione e a preservare la salute del territorio? Cosa ci indicano i dati di oggi? “La qualità dell’acqua potabile è fondamentale per la salute umana. L’acqua contaminata da agenti inquinanti può infatti causare malattie e problemi di salute. Pertanto garantire un’adeguata qualità dell’acqua potabile è essenziale per la promozione e la protezione della
salute umana. L’acqua del rubinetto è soggetta a rigorosi controlli di qualità e sicurezza, e bere acqua del rubinetto rappresenta oggi una scelta sostenibile ed economica. L’azienda svolge annualmente, attraverso il proprio laboratorio interno accreditato, oltre 3.500 verifiche analitiche sull’acqua potabile distribuita analizzando oltre 45.000 parametri qualitativi. Il sito web www. lacquachebevo.it, promosso dalla Regione dell’Umbria ed AURI Umbria e realizzato da ARPA, in collaborazione con le ASL e i Gestori dei servizi idrici, sono a disposizione dei cittadini i risultati dei controlli sull’acqua potabile erogata”.
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