ECONOMIC YEARBOOK ESG89 - 2025 | 2026
agroalimentari. Tuttavia, stiamo passando in un periodo di profonde trasformazioni economiche e sociali che devono essere affrontate con rapidità e determinazione. Mi riferisco alla twin transition caratterizzata da obiettivi di sostenibilità, da un lato, e quelli di una crescente digitalizzazione delle catene del valore. L’Umbria ha le carte in regola per fare del suo agroalimentare un fiore all’occhiello della regione. Molti i punti di forza: una forte ascesa della ‘brand awareness’ del marchio Umbria, un tessuto imprenditoriale che da anni sta investendo dei processi che accrescono il valore dei prodotti. A questi va aggiunto un patrimonio culturale
cooperazione e produzione. Innovazione, sostenibilità e crescita professionale rappresentano le sfide contemporanee del comparto territoriale. Di seguito l’intervista ad Andrea Marchini , Docente del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università degli Studi di Perugia. Prof. Marchini, quali crede siano le prospettive future per il marchio “Made in Umbria” nell’agroalimentare, e quali strategie potrebbero valorizzarlo ulteriormente in un mercato sempre più globale? “Con mercati sempre più competitivi l’identità territoriale rappresenta un driver strategico fondamentale per differenziare i prodotti e costruire rapporti di cooperazione lungo le filiere
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