LANDINI LEGEND

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KUHN

LANDINI LEGEND 1A SERIE: LA LEGGENDA DI FABBRICO

Fabbrico, 1994: Landini sta festeggiando i 110 anni di storia e l’acquisizione da parte di Vittorio e Pierangelo Morra , mediante la finanziaria di famiglia Argo Spa, del pacchetto di maggioranza dell’azienda, con la quale prenderà il via un importante piano di rilancio. Proprio mentre si celebra l’avvenimento, un nuovo modello si appresta a entrare in produzione, un trattore di gamma alta destinato a fare ingresso nella hall of fame dei prodotti più iconici della Casa di Fabbrico: la serie Legend. La serie, composta inizialmente dai tre modelli cabinati Legend 115, 130 e 145 e ampliata successivamente verso l’alto e

verso il basso con i modelli 105 e 165, ha segnato sicuramente un’epoca rappresentando, come si legge nell’opuscolo di presentazione a cura della Casa costruttrice, «la sintesi dell’evoluzione concettuale e tecnica della gamma Landini oltre i 100 CV di potenza». Trattori simbolo, dunque, anche per il loro design all’avanguardia che rimane ancora oggi impresso nel cuore degli appassionati. MOTORI PERKINS A SEI CILINDRI Tra i sodalizi più amati e duraturi della storia della meccanizzazione agricola, Landini si affidò a Perkins per motorizzare i modelli di gamma alta, scegliendo dei motori a 6 cilindri aspirati per il Legend 105 e 115 e turbo per i

130, 145 e 165. Le potenze nominali erogate a 2.200 giri/min erano rispettivamente di 103 CV (75,8 kW), 110 CV (81,5 kW), 123 CV (90,5 kW), 138 CV (101,5 kW) e 160 CV (117 kW). Con l’aggiornamento della serie al momento dell’introduzione dei modelli 105 e 165 furono leggermente potenziati i motori del 130 e del 145 che arrivarono ad erogare rispettivamente 130 CV (96 kW) e 140 cavalli (103 kW). I Perkins serie 1000 da 6.000 centimetri cubi erano progettati con iniezione diretta e raffreddamento ad acqua e potevano assicurare lunghe giornate di lavoro nei campi grazie alla capacità del serbatoio di 190 litri e da 260 litri sul top di gamma 165.

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evidenziava le notevoli potenzialità della curva di coppia offerta dai motori dei Legend.

in avanti, ottenendo 102 rapporti in avanti e 36 in retromarcia. I Legend con trasmissioni Deltasix erano riconoscibili visivamente dall’esterno grazie alla decalcomania rossa presente sul cofano e all’adesivo bianco nella parte superiore del parabrezza. SISTEMA DI FRENATURA INTEGRALE IBS (INTEGRAL BRAKING SYSTEM) La sicurezza prima di tutto: Landini sapeva bene che l’arrivo di attrezzature sempre più grandi e pesanti e velocità sempre maggiori su strada richiedevano un sistema un sistema di frenatura all’altezza della situazione. Per questo motivo venne introdotto il sistema di frenatura integrale sulle quattro ruote IBS – Integral Braking System – basato su un circuito di comando idrostatico e freni a disco in bagno d’olio anteriori e posteriori. Test di frenatura comparata tra modelli provvisti del sistema IBS e altri standard dimostrarono come i modelli con IBS riducessero del 50 percento lo spazio di frenatura. Inoltre, il sistema IBS integrato

TRASMISSIONE SPEED-SIX O POWER SIX: 72+72 MARCE PER UN’ESTREMA VERSATILITÀ La massima versatilità dei Landini era garantita dall’innovativa trasmissione Power Six in grado di offrire sino a 72+72 marce. Il modulo base era un cambio Speed-Six a 6 marce completamente sincronizzato abbinato a tre gamme lente, medie e veloci, offrendo la giusta velocità per ogni fascia di lavoro. Il superriduttore di tipo epicicloidale riduceva ogni marcia del cambio base dell’80 percento, consentendo velocità minime dell’ordine di alcune centinaia di metri l’ora. La serie Legend era dotata inoltre di un inversore completamente sincronizzato posto sul lato sinistro del piantone di sterzo, in grado di rendere più confortevoli le operazioni di manovra. La trasmissione Power Six rappresentava il top dell’offerta Landini: un dispositivo epicicloidale in grado di ridurre ogni singola marcia del 20 percento, raddoppiando il numero delle velocità per un totale di 72+72 rapporti. Il comando avveniva elettronicamente tramite un apposito pulsante posto sulla leva delle marce e tale soluzione si rivelava ideale per superare ostacoli momentanei con la

a vantaggio della produttività anche con rimorchi pesanti, grazie all’ottimo spunto offerto dalla prima marcia veloce. TRASMISSIONE DELTASIX: 102+36 RAPPORTI Con l’arrivo del Legend 165 fu introdotta anche una nuova trasmissione denominata Deltasix che disponeva di addirittura 102+36 rapporti. La trasmissione si basava sul cambio Deltasix unitamente allo Speed Six e al superiduttore, arrivando a triplicare sotto carico le 36 marce del cambio base

CAMERA DI COMBUSTIONE QUADRAM, PER UNA MISCELAZIONE ARIA/ CARBURANTE OTTIMIZZATA

Come riportano i materiali informativi pubblicati da Landini al momento del lancio dei Legend, i Perkins adottavano efficienti pompe di iniezione che, unitamente alla camera di combustione Quadram, ottimizzavano la miscelazione aria/carburante per una combustione efficace e un ideale rendimento termodinamico che si traduceva in una maggior potenza, coppia e consumi contenuti. I motori erano così in grado di offrire una curva di potenza progressiva fino a 1.800 giri/min, raggiungendo a mantenendo la potenza massima sino al regime nominale di 2.200 giri/min. L’effetto “Constant Power” consentiva di raggiungere una notevole potenza a basse velocità lineari del pistone, contenendo i consumi, la rumorosità e le vibrazioni a beneficio del risparmio energetico, della maggior durata degli organi e del miglior comfort dell’operatore. A sottolineare le grandi prestazioni dei motori era la denominazione “Power – Torque” che

semplice pressione di un dito senza dover preme il pedale della frizione. Il cambio Speed-Six e il modulo Power Six erano stati progettati per raggiungere la velocità di 40 chilometri orari su strada, migliorando la velocità di trasferimento del 33 percento

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tamente sui tiranti inferiori dell’attacco a tre punti ed un terzo sensore direttamen- te sull’albero trasversale del sollevatore per rilevare la posizione dell’attacco a tre punti. Il sistema offriva pertanto un con- trollo e una rapidità di esecuzione del lavo- ro maggiori, garantendo un migliore tra- sferimento del peso, una migliore trazione e una costante regolarità d’avanzamento del trattore. Il pannello di comando era posizionato sulla plancia alla destra dell’operatore, integra- to con i comandi a pulsante del bloccaggio differenziale e della doppia trazione. PRESA DI FORZA A INNESTO ELETTROIDRAULICO HYDRA-PTO Per far fronte ad attrezzi che richiedevano un grande assorbimento di potenza, Landi- ni sviluppò il sistema di trasmissione della presa di forza Hydra-PTO che permetteva l’innesto idraulico della presa di forza tra- mite una leva posta alla destra dell’opera- tore che consentiva per mezzo di una elet- trovalvola di attivare la frizione multidisco in bagno d’olio (nella foto sopra). Con la stessa leva era anche possibile at- tivare un dispositivo elettroidraulico di ar- resto della rotazione dell’albero PTO per attrezzi a elevata inerzia. Di serie veniva offerta la presa di forza proporzionale all’avanzamento selezionabile con la mede- sima leva dell’Hydra-PTO. Le velocità a di- sposizione sui Legend erano 540, 750 (a ri- chiesta) e 1.000 giri/min.

di sforzo controllato, posizione controllata, intermix flottante, controllo della velocità di discesa dei bracci, regolazione della sen- sibilità e Shock Absorber, un compensatore delle oscillazioni in grado di lavorare come un ammortizzatore elettronico. Il sollevatore Landtronic utilizzava due sen- sori per rilevare gli sforzi di trazione diret-

col sistema originale Landini di frenatura idraulica del rimorchio assicurava la massima efficienza su strade con forti pendenze, garantendo la frenatura simultanea del trattore e del rimorchio. BLOCCAGGIO SIMULTANEO DEI DIFFERENZIALI ANTERIORE E POSTERIORE TWIN-LOCK I Landini Legend erano disponibili solo nella versione a 4 ruote motrici e per assicurare la massima trattività venne montato il sistema di bloccaggio dei differenziali anteriore e posteriore Twin-Lock, una soluzione in grado di esaltare la capacità trattiva del mezzo riducendo lo slittamento, l’usura degli pneumatici e garantendo una maggiore produttività. Per attivare il sistema era sufficiente premere il pulsante presente sulla console a destra del posto di guida, mentre per disinnestarlo bastare premere uno o entrambi i pedali dei freni. Le manovre a bordo del Legend erano facili e rapide grazie al raggio di sterzata di oltre 50 gradi, mentre la guida idrostatica e il cilindro di sterzo di tipo bilanciato permettevano una guida precisa e sicura senza sforzo.

SOLLEVATORE LANDTRONIC MONTATO DI SERIE

Il sollevatore Landtronic veniva montato di serie su tutti i Legend e offriva le funzioni

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DUE CIRCUITI SEPARATI ALIMENTATI DA DUE POMPE INDIPENDENTI Sui Legend erano presenti due circuiti se- parati alimentati da due pompe indipen- denti: un circuito a bassa portata da 35 litri/min che alimentava il circuito dello ster- zo e le funzioni ad innesto idraulico, garan- tendo anche la lubrificazione forzata della trasmissione, e un secondo circuito ad alta portata da 62 litri/min che alimentava i 4 distributori supplementari e il sollevatore idraulico.

CONCEPT CAB: CABINA CON PIATTAFORMA SOSPESA SU SILENT BLOCK

La cabina, la piattaforma sospesa su silent block e l’impianto di riscaldamento/ventila- zione/aria condizionata costituivano i tre pilastri su cui si fondava il comfort di gui- da dei Landini Legend. L’accesso al posto di guida era agevole e la cabina spaziosa; i comandi dei principali organi meccanici, idraulici ed elettronici erano disposti in ma- niera razionale secondo gli standard degli

anni 90 sull’ampia console posta a destra dell’operatore. Il pannello strumenti digitale informava l’o- peratore sul funzionamento della macchi- na e delle sue componenti principali in modo preciso, tempestivo e completo. Il sedile pneumatico e il volante regolabile permet- tevano di affrontare lunghe giornate di lavoro nel massimo comfort, grazie anche all’impianto di riscaldamento/ventilazione/ aria condizionata elettronico. Questo era

integrato nel vano motore, immettendo aria nella cabina dal basso e permettendo tramite i bocchettoni presenti di direziona- re il flusso d’aria a piacere. Questa disposizione consentiva di avere il sottotetto libero, permettendo così l’ado- zione di un tettuccio trasparente apribile posizionato in modo da offrire un angolo di visibilità continuo tra parabrezza e tettuc- cio, particolarmente utile nelle operazioni con caricatore frontale.

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ALLESTIMENTI TECHNO E TOP Con l’arrivo dei modelli 105 e 165, Landini rese disponibili per i suoi Legend due diverse con- figurazioni: Techno e Top. L’allestimento Te- chno disponeva di soluzioni meccaniche con meno fronzoli ed era disponile su tutti i mo- delli tranne il 165; tale allestimento offriva la trasmissione Speed-Six 36+36, la frizione bidisco a secco, il comando meccanico della presa di potenza Hydra-PTO, l’innesto mec- canico della doppia trazione, il sollevatore meccanico, il pannello strumenti analogico e l’aria condizionata. L’allestimento Top rappresentava il fiore all’occhiello di Landini ed era offerto di serie per il Legend 165 (nella foto sopra); con l’al- lestimento Top si poteva disporre della tra- smissione Power-Six o Deltasix (tranne che sul Legend 105) con frizione a dischi mul- tipli in bagno d’olio, Declutch control e Reverse power Shuttle, della frizione monodisco a secco, del comando elettro-idraulico della presa di po- tenza Hydra-PTO, dell’assale con sospensioni indipendenti (tranne che sul Legend 105), dell’innesto elettroidraulico della doppia tra- zione, del sollevatore elettroni- co, del pannello strumenti digitale e del climatizzatore automatico.

© Francesco Ponti

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