Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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retroattivo, il “rendere non avvenuto”, la regressione, ecc.) che sono diversi e si aggiungono alla rimozione, vengono ulteriormente sistematizzati e collocati con chiarezza nell’io inconscio. La possibilità di altre forme di meccanismi di difesa ha una lunga storia che va indietro fino agli anni 1890. In quel periodo Freud (1893, 1895) aveva introdotto un tipo di difesa che aveva delle implicazioni più radicalmente regressive e patologiche per l’equilibrio psichico rispetto alla rimozione che si osserva nei pazienti nevrotici. Questa intuizione era stata resa più esplicita nello studio di Freud (1910) sul Presidente Schreber, con l’introduzione del meccanismo della reiezione della rappresentazione e dell’affetto …(meccanismo del Verwerfung- ripudio’ o ‘rigetto’- ( delle rappresentazioni e degli affetti. N.d.T.) da parte dell’io, ( disconoscimento o rinnegamento ( Verwerfung ) dell’Io), drastico processo per il quale più tardi avrebbe inventato il termine forclusione. Questo meccanismo di difesa non nevrotico venne nuovamente introdotto da Freud nel caso dell’Uomo Dei Lupi (1914), e proposto come un processo di cancellamento o eliminazione della capacità della mente di rappresentare. Questo processo rappresenta molto più di una censura o di una rimozione, si tratta piuttosto di una reiezione della rappresentazione e dell’affetto, capace di produrre un buco o uno svuotamento della mente. Questa linea di pensiero venne ulteriormente ampliata da Freud nel 1925, quando introdusse il meccanismo di negazione (Verneinung), e in seguito quando nel 1927 introdusse la scissione dell’io (Ich Spaltung), concetto che riprenderà in seguito nel suo scritto “Scissione dell’Io nei meccanismi di difesa” (1938). Per tutto il tempo in cui Freud lavorò all’interno del modello dell’inconscio come sistema, cercando di svelare ciò che era rimosso attraverso lo strumento dell’interpretazione, l’inconscio era percepito e descritto nei suoi aspetti “positivi”, come fantasie, desideri, pensieri, ecc. Con l’introduzione degli aspetti “negativi” delle difese, la visione di Freud dell’Io venne radicalmente modificata. Insieme ai disturbi sessuali dei nevrotici, incluse adesso un potenziale aspetto di perversione delle funzioni dell’io. Si tratta dei disturbi che uno può osservare come le “incoerenze, le stravaganze e follie degli uomini”. (1923, pp.615). Sono stati soprattutto gli studiosi post freudiani a identificare il principio del “negativo”, come assunto di base che attraversa tutti gli scritti freudiani. Bion (“la capacità negativa”), Lacan (“la parola non è la cosa”), Green (“il lavoro del negativo”), Zaltzman (“l’impulso anarchico”), e altri, hanno riconosciuto che l’inconscio non è solo una presenza nascosta che lotta per una sua rappresentazione, ma che risulta formato in modi uguali da potenti forme di assenza e attribuzione, sia protettive che distruttive Il contenuto dell’Io, nel Modello Strutturale/Seconda Topica, è soprattutto preconscio, ma una sua parte significativa è formata dall’inconscio dinamico. Anche questo concetto ha i suoi precursori nella Prima Topica, quando, nell’articolo “L’inconscio” (1915), Freud aveva già sottolineato come: “Una parte assai cospicua di questo preconscio deriva dall’inconscio” (Freud, 1915, p. 75). In un’elaborazione successiva, Freud aveva notato come i pensieri cui si riferiva presentavano tutti il segno distintivo di essere stati formulati inconsciamente, ma (le propaggini dei moti pulsionali) “sono altamente organizzate, non contraddittorie, hanno utilizzato tutte le acquisizioni del sistema C e il nostro giudizio potrebbe difficilmente

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