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Il pensiero deve quindi mirare a liberarsi sempre più dalla regolamentazione esclusiva del principio di dispiacere e a limitare lo sviluppo dell'affetto nell'attività del pensiero al minimo necessario per agire come segnale. Si tende al raggiungimento di questa maggiore raffinatezza di funzionamento attraverso un ulteriore iperinvestimento, operato dalla coscienza. (Freud, 1900, p. 602). Indirettamente influenti furono anche le concettualizzazioni freudiane sulla trasformazione dell'Io orientato al princio del piacere nell’ Io orientato al principio di realtà (1911), sulla ritrascrizione dei ricordi e la trasformazione del significato attraverso il processo di Nachträglichkeit (1895,1918), sulla rappresentazione di cosa e di parola (1900, 1915), la trasformazione dell'angoscia traumatica in ansia segnale (1926), costruzioni in analisi (1937) e altre concettualizzazioni. Il concetto di Contenimento trova le sue radici dirette nell’Inghilterra degli anni ’40, con la ricerca clinica sulla schizofrenia (disturbo psicotico del pensiero) portata avanti da Melanie Klein e dai suoi allievi Herbert Rosenfeld, Hanna Segal e Wilfred R. Bion. (Il termine potrebbe essere collegato anche con l’esperienza di Bion come comandante di carri armati durante la Prima Guerra Mondiale. Come termine militare ‘contenimento’ significa restringere e minimizzare il conflitto sul campo di battaglia senza necessariamente eradicarlo, rendendolo quindi più gestibile. “Canton “, in base all’etimologia francese, ha il significato di divisione territoriale all’interno di una nazione. La parola correlata “cantonment” (accantonamento) si riferisce, per quanto riguarda l’Inghilterra e le sue precedenti colonie in Asia Meridionale, a una postazione militare permanente. Meno usata in questa accezione negli Stati Uniti). Il lavoro di M. Klein “Note su alcuni meccanismi schizoidi” (1978 [1946]) chiarì la sua visione circa il punto di fissazione patologico della schizofrenia all’interno della primitiva fase precoce della vita infantile, cioè dalla nascita ai tre mesi, quella che lei chiamava la Posizione Schizo-Paranoide. In questa posizione sono presenti ed attivi relazioni con oggetti parziali, ansie persecutorie e di annichilimento, e alcuni meccanismi primitivi di difesa come la scissione, l’identificazione proiettiva, la negazione e l’onnipotenza. Rosenfeld (1959, 1969) ha approfondito in modo particolare la comprensione dell’Identificazione Proiettiva nei suoi Studi Clinici (1950-1970) evidenziando questo processo in particolare all’interno del mondo primitivo infantile del paziente. I pazienti proiettano gli oggetti interni, gli oggetti parziali e le zone conflittuali del Sé nell’oggetto - il seno e il corpo della madre /il terapeuta - per gestirli attraverso l’oggetto stesso, e in seguito rendendoli parte del Sé reintroiettandoli e identificandosi con loro. Questo processo di proiezione e reintroiezione è diventato una parte fondamentale della ricerca di Bion sul concetto di Contenitore-Contenuto. I primi riferimenti alla teoria del Contenitore-Contenuto apparvero nei lavori di Bion del 1950, in particolare ne “Lo sviluppo del pensiero schizofrenico” (1956, in Bion, 1984); “Le differenze tra la personalità psicotica e non psicotica” (1957, in: Bion,2017 [1984]); “L’Allucinazione” (1958, in: Bion, 2017 [1984]), e “Attacchi al legame” (2017 [1959]). Con riferimento alla relazione del bambino con il seno, all’interno della teoria kleiniana dell’identificazione proiettiva (Klein, 1946), Bion sottolinea l’importanza dell’adattamento tra la madre /il suo seno con il bambino, nel momento in cui si debbano affrontare le ansie di
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