Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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concetti della Scuola delle Relazioni Oggettuali Britannica e si sono occupati specificatamente di angosce di separazione, perdita del Sé, e utilizzo dell’oggetto da parte del Sé. Sottolineando la difficoltà di cogliere il punto di vista di un’altra persona, hanno introdotto il concetto di empatia come strumento per rendere cosciente ciò che era impensabile. Ellmann (1988) ha esteso la possibilità di accedere all’inconscio concettualizzando gli enactmets come ponti per comprendere le fantasie inconsce. III. Aa. Teoria Strutturale Contemporanea/Psicologia dell’Io. Secondo il punto di vista della moderna Teoria Strutturale/Psicologia dell’Io, non tutto è una formazione di compromesso: la rimozione ed altre difese specifiche non sono formazioni di compromesso; l’Io non solo attua i compromessi, ma può anche scegliere tra varie alternative. (Blum, 1998, Rangell, 1969) All’interno di questa scuola di pensiero si ampliò la discussione che Kris (1956) e Hartmann (1939; Hartmann, Kris & Lowenstein, 1946) ebbero sulla natura della rimozione nella teoria e in rapporto a dettagliato materiale clinico, fino a includere una miriade di processi di sviluppo e clinici in corso contemporaneamente (Busch, 1992, 1993; Gray, 1994; Ellmann, 2010). Abbracciando il concetto di Freud sull’io inconscio come lo strumento chiave necessaria alla elaborazione (Freud, 1914) e ulteriormente strutturando i concetti relativi al funzionamento dell’io inconscio, la Teoria Strutturale/Psicologia dell’Io contemporanea studia le differenti forme dell’inconscio con una modalità che rispetta i limiti della loro portata esplicativa. Questa tendenza è potenzialmente compensatoria rispetto a un’altra tendenza contemporanea di rimpiazzare l’inconscio dinamico con termini quali implicito, procedurale, automatico, non conscio non simbolizzato. Come esempio di questo approccio, concetti come memoria procedurale e automatizzazione dei processi mentali possono essere usati per comprendere i differenti modi con cui i vari processi dell’io, come le difese, rimangano così ostinatamente resistenti al cambiamento, e abbiano bisogno di molta elaborazione, evitando nella prassi terapeutica di attuare strategie o compiere grandi manovre o difese particolari, utilizzandone altre, richieste prima che l’assedio delle difese possa essere messo in atto e quindi reso difficile da modificare. La psicoanalisi, attraverso lo studio di processi del tipo delle difese è in grado, di approfondire la comprensione di questa forma di inconscio che avviene attraverso la proceduralizzazione e l’automatizzazione. Molti esponenti contemporanei della Psicologia dell’Io osservano che la rimozione sembra aver perso la sua giustificata centralità come fulcro del lavoro analitico. Da questa prospettiva, è come se varie forme difensive di negazione come la minimizzazione e soprattutto l’insistere su altri fenomeni- come le memorie procedurali o non-simbolizzate – venissero usate per coprire una realtà sgradita (in questo caso l’importanza, per molte persone, di un’attiva rimozione delle memorie dichiarative e degli affetti ad esse associati Usando gli strumenti della psicologia dell’io per differenziare i vari processi e modelli del pensiero, gli psicologi dell’Io contemporanei si avvicinano allo studio delle memorie post traumatiche non processate e non simbolizzate senza ridurre l’intero inconscio e il processo

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