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6; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.), dove le azioni di un individuo possono essere considerate solo in relazione agli altri individui del sistema. Il concetto di campo, partendo dalle sue origini gestaltiche, ha poi preso diverse direzioni, da una parte affrontando temi prettamente americani, dall’altra confrontandosi con la filosofia continentale e della psichiatria. In America Latina la prospettiva della Gestalt, e in particolare il lavoro di Kurt Lewin, è stato apprezzato perché tra le determinanti del comportamento individuale dà priorità allo ‘spazio di vita’ dell'individuo (l’ambiente) e alle sue dinamiche. Sia come gestaltista, che come fondatore della Psicologia Sociale, Lewin rifiutava l'associazionismo e sottolineava l'importanza della percezione delle strutture (forme/'gestalt') che permettono di scoprire nuove dimensioni della realtà. Gli studiosi latinoamericani sottolineano come questa dimensione della teoria della Gestalt abbia a sua volta influenzato la fenomenologia della percezione di Maurice Merleau Ponty (1945/2005), che descrive l'interrelazione dialettica tra soggetto e oggetto ed enfatizza la funzione dell'osservazione, e dei fenomeni percettivi, come indicatori della realtà. Infine, gli analisti latinoamericani lo collegano alla posizione analitica dell'osservazione partecipata di Heinrich Racker. Lewin, Koffka e Wertheimer emigrarono negli Stati Uniti negli anni '30, nella diaspora che precedette la Seconda guerra mondiale. Lewin dapprima si recò in Inghilterra, dove lavorò - in un breve ma fortunato incontro - con il giovane psicologo Eric Trist (Trist poi lo seguì alla Cornell per un periodo di studio), il quale contribuì a diffondere il pensiero di Lewin nella Tavistock Clinic. Trist, collaborando con John Rickman e Wilfred Bion, contribuì a fondare il Tavistock Institute (Harrison, 2000). Il loro impegno durante la guerra in Inghilterra si espresse anche negli "Esperimenti di Northfield” (Northfield Experiments), creando una comunità terapeutica per i reduci traumatizzati della Seconda Guerra Mondiale incentrata sugli assunti di base dei processi gruppali sviluppati da Bion (1959). La collaborazione iniziale di Lewin è stata fondamentale nell’orientare la ricerca della Tavistock sul campo gruppale. (Neumann, 2005). Wertheimer emigrò a New York e, come professore alla New School for Social Research, collaborò con l'antropologo Franz Boaz alla Columbia, influenzando così i suoi studenti tra cui c’erano Ruth Benedict, Margaret Mead, e il linguista Edward Sapir . Il lavoro di Benedict, in particolare, ha preso in esame gli schemi interdipendenti di relazione tra pensiero e azione che costituiscono la "gestalt" di un una data cultura. Benedict (1934) sosteneva che l’ambiente, lungi dall'essere un catalogo di costumi e tratti, andasse studiato intendendolo come un’unica configurazione o un campo, e distinguendo i diversi modelli di relazione che lo caratterizzavano (p. 50). Mead fece conoscere il lavoro di Koffka a Edward Sapir, il quale affermò che la psicologia della Gestalt "fornisce lo sfondo per una filosofia della cultura ... fa eco ad una mia intuizione che non ho mai avuto il coraggio di dire ad alta voce" (King & Wertheimer, 2005, p. 300; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). Sapir (1929/1949) è stato un brillante studioso del campo, e i suoi metodi di indagine sui dialetti dei nativi americani tenevano conto dell'effetto del ricercatore sui soggetti di studio. Egli ha investigato come la relazione tra l'espressione verbale (fonemi), il pensiero e la personalità vadano a costituire l’ambiente come sistema dinamico, e come il linguaggio stesso sia un atto relazionale. Il suo interesse per il modo in cui gli individui cambiano all'interno del loro ambiente lo ha portato a svolgere studi interdisciplinari e a una collaborazione e amicizia con Harry Stack Sullivan a partire dal 1926. Sullivan si era già formato al lavoro sul campo nel suo reparto pilota allo Sheppard Hospital, ma gli mancava un contesto teorico più ampio per sviluppare le sue idee. Sapir e i suoi colleghi della Chicago School gli
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