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Relativamente a forma e stile, le abbreviazioni di Freud Inc, Prec e C verranno rispettivamente riportate con le parole Inconscio, Preconscio e Coscienza. L’uso delle lettere maiuscole e minuscole in parole quali Inconscio, Es, Super Io, è coerente con l’uso standard- cioè quello della tradizione della scuola psicoanalitica. La denominazione della Teoria Topografica (in uso nella Psicoanalisi Nord Americana di lingua inglese) è sinonimo di ‘Prima Topica’ (in Europa e nel Canada francofono); così come sono sinonimi la Teoria Strutturale Nord Americana e la ‘Seconda Topica’, questa seconda denominazione essendo propria della psicoanalisi Europea e Nord Americana di lingua francese. In ogni caso, entrambe le denominazioni vengono utilizzate le une accanto alle altre. Se non specificato diversamente, il corsivo viene usato dovunque per evidenziare la terminologia concettuale. I più importanti contributi teorici di Freud sul concetto di inconscio possono essere trovati nei seguenti lavori: Capitolo VII della Interpretazione dei Sogni (1900 b), Metapsicologia (1915 a, b, c) e L’Io e L’Es (1922 a). Un sommario delle concettualizzazioni di Freud sull’inconscio è anche reperibile in: Introduzione alla Psicoanalisi (1915, 1917), Due voci di enciclopedia (1922 b), Introduzione alla psicoanalisi (nuova serie di lezioni) (1932) e Compendio di psicoanalisi (1938). Strachey avverte il lettore inglese che vi è una certa ambiguità nel termine inglese ‘inconscio’, ambiguità poco presente nella lingua tedesca. Le parole tedesche ‘ bewusst ’ e ‘ unbewusst ’ sono forme grammaticali di participio, e il loro senso abituale è più o meno ‘consciamente conosciuto’ e ‘non consciamente conosciuto’. Per Freud, la coscienza e l’inconscio sono entrambe esperienze passive.
II. PANORAMICA DELLA CONCETTUALIZZAZIONE FREUDIANA DI INCONSCIO
II. A. La scoperta dell’Inconscio Dinamico (1893-1900) La Psicoanalisi è nata con la rivoluzionaria scoperta di Freud della presenza di una funzione dinamica di difesa nella eziologia dell’isteria. La difesa contro il ricordo (rimozione) fornì a Freud validi indizi sull’importanza della resistenza, “... una forza psichica nel paziente, la quale si opponeva a che le rappresentazioni patogene diventassero coscienti (fossero cioè ricordate) . “Una nuova intelligenza mi parve sorgere in me quando mi venne in mente che poteva trattarsi della medesima forza psichica che aveva cooperato alla genesi del sintomo isterico, impedendo allora che la rappresentazione patogena diventasse cosciente” (Breuer & Freud, 1892-1895, p. 406, corsivo nell’originale). Questa difesa, così come la contrapposta forza che spinge verso l’alto il materiale patogeno rifiutato, è entro un certo grado misurabile attraverso i ricordi “stratificati “e in rapporto alla loro vicinanza al “nucleo patogeno”. La rappresentazione quindi diventerebbe, proprio per effetto della sua rimozione, una causa di sintomi morbosi, cioè patogena (ibid, p. 421). Per poter avere successo, la rimozione necessita di un costante dispendio di energie. I sintomi sono il risultato del fallimento della rimozione,
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