Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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“Al di là del principio di piacere” (Freud, 1920) è un testo di passaggio, soprattutto noto per l’aggiunta della pulsione aggressiva alla pulsione sessuale. In questa ricapitolazione della sua ‘teoria duale delle pulsioni”, Freud amplia anche la riflessione sulla atemporalità e pervasività dell’inconscio, come segue: “Abbiamo appreso che i processi psichici inconsci sono di per sé atemporali”. Ciò significa in primo luogo che questi processi non presentano un ordine temporale, che il tempo non li modifica in alcun modo, che la rappresentazione del tempo non può essere loro applicata” (p. 214). Prefigurando lo stadio successivo della sua teoria dello sviluppo, introduce anche la nozione di un Io inconscio: “È certo che una parte notevole dell’Io è anch’essa inconscia, inconscio è proprio quello che si può chiamare il nucleo dell’Io; solo una piccola parte può essere designata con il termine preconscio’ (p. 205). Inoltre, questo testo riformula il concetto del conflitto inconscio : mentre precedentemente, il conflitto era visto tra le pulsioni sessuali e l’istinto di autoconservazione (Freud, 1911 c, 1914 b), adesso, nel 1920, il conflitto è tra le pulsioni istintuali e le difese . Sebbene numerose difese, oltre la rimozione, fossero già state identificate nel corso di questo periodo (Freud, 1908, 1900 b, 1911 c, 1915 a), esse non erano state però sistematizzate, e quando concettualizzò il conflitto inconscio la rimozione venne usata come sinonimo di difesa. II. C. L’inconscio nel modello strutturale/ Seconda Topica: 1923-1939 Quando Freud trasformò la sua (prima) concezione topica dell’apparato psichico ed elaborò la Teoria Strutturale/ ovvero la Seconda Topica dell’Es, Io e Super Io, nel 1922, l’Inconscio venne abbandonato come sistema e, in parte, sostituito dall’Es. Questa trasformazione implicò un totale cambiamento nella teoria freudiana non solo per ciò che riguarda l’inconscio, ma anche rispetto al concetto di Io e di pulsioni. La differenza principale tra l’inconscio e l’Es consiste nel fatto che negli strati più profondi dell’Es non vi sono rappresentazioni. L’Es è costituito da pulsioni sessuali e aggressive, descritte in precedenza in “Al di là del principio del piacere” (Freud, 1920). In una metafora successiva, l’Es è un caos, un crogiuolo di eccitamenti ribollenti” (Freud, 1932 p.184). A differenza dell’Es l’Io è stato utilizzato dappertutto negli scritti freudiani, ma è con questo lavoro che il concetto viene raffinato attraverso lo sviluppo del suo pensiero, edificandolo sulla sua precedente introduzione ai concetti di narcisismo e identificazione. (Freud, 1914, b). Insieme ad altri cambiamenti fondamentali riguardo l’organizzazione dell’Io, nel 1922 vi è il definitivo riconoscimento di un funzionamento inconscio dell’io le cui radici risalgono al 1895. Allora Freud aveva evocato l’immagine di “un’infiltrazione”, per descrivere la difficoltà di separare “l’organizzazione patogena” dall’io, sottolineando il fatto che “L’organizzazione patogena non si comporta tanto come un corpo estraneo, quanto piuttosto come un’infiltrazione. Quale elemento infiltrante si deve assumere, in questa similitudine, la resistenza. (Breuer & Freud, 1892-95 “Studi sull’isteria” p. 426). Nel nuovo Modello Strutturale, molti meccanismi di difesa identificati in precedenza, (l’identificazione, l’incorporazione, la proiezione, l’introiezione, la formazione reattiva, l’annullamento

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