Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

Torna all’indice

(1986, 1989), che portò il pensiero di Bion a Boston, furono promotori influenti della diffusione del pensiero bioniano in tutto il Nord America. Si crede che Bion decise di trasferirsi in America per liberarsi dalle inevitabili pressioni determinate dall'appartenenza ad un gruppo, i kleiniani di Londra, del quale era divenuto uno dei principali esponenti. Come indicato nei suoi ultimi scritti, sentiva che l'appartenenza a un gruppo - ed ancora di più l'importanza che aveva ottenuto al suo interno - inevitabilmente producesse una pressione che portava al conformismo ed alla stasi, piuttosto che alla continua creazione e scoperta di nuove idee. Questa tendenza, insieme alla lotta tra il 'Mistico' (l'individuo creativo) e 'l'Ordine Costituito' (il Gruppo), era qualcosa di cui era acutamente consapevole e che combatté per tutta la vita. Il senso dell'influenza di Bion sul pensiero nordamericano riflette questa visione: egli non volle creare una scuola 'Bioniana' e neanche insegnare ad analizzare come faceva lui. Questa visione è caratteristica del 'tardo Bion', con la sua enfasi sull'indipendenza del pensiero e sulla ricerca e la necessità di creatività e cambiamento, anche a fronte del 'cambiamento catastrofico' che riteneva essere suscitato dalla crescita. 'Il terzo analitico' di Ogden (1994), la 'rêverie' e 'il pensiero onirico della veglia' (Bion 1962) come anche la 'transidentificazione proiettiva' di Grotstein (2005, 2008) possono essere considerate espansioni di un inconscio, concepito sia in termini di Teoria delle Relazioni Oggettuali, sia in termini di descrizioni dell'atteggiamento mentale dell'analista, direttamente derivante da questa visione dell'inconscio. Queste espansioni costituiscono pietre miliari dell'incontro psicoanalitico, considerato come una 'relazione a due sensi' (Bion, 1978). A questo proposito, la 'transidentificazione proiettiva' di Grotstein (2005, 2008, 2014) - che fa riferimento ad aspetti comunicativi inconsci di 'mutua induzione', in relazione al funzionamento inconscio 'binario' come mutuo controbilanciamento dei processi primario simmetrico e secondario asimmetrico - può essere correlata alla concettualizzazione del latino americano Matte Blanco, riguardante la logica inconscia (vedi sotto); invece il pensiero di Bion e Ogden di un inconscio espanso è ulteriormente affrontato ed ampliato due importanti studiosi italiani della Teoria del Campo Analitico, Antonino Ferro e Giuseppe Civitarese. Tutte queste estensioni (Grotstein, Bion, Ogden, Ferro, Civitarese) sono incluse nel pensiero sintetico latino americano della Comunicazione Inconsci a (sotto). Ferro e Civitarese applicano questa concettualizzazione espansa dell'inconscio anche per approfondire il distacco dalla tecnica classica. Per Ferro (2004, 2009, 2016), che concettualizza la seduta come campo , è fondamentale l'enfasi di Bion e Grotstein sullo sviluppo della capacità di pensare attraverso la comunicazione inconscia: “non è questione di fatti storici o di portare le cose dal passato al presente; l'enfasi è sul tentativo di sviluppare la capacità di pensiero (o di sogno) del paziente - o meglio del campo - anche attraverso la continua trasformazione in un sogno delle comunicazioni del paziente” (Ferro & Frangini, 2013 p. 371. L'aspetto del campo è aggiunto in: Ferro & Civitarese, 2016). Dal canto suo, Civitarese (2014, 2015, Ferro& Civitarese 2016) ha seguito l'invito di Bion e Ogden all'analista di dimenticare le contraddizioni che nascono da una disamina razionale e di rimanere in uno stato di allucinosi. In questa illustrazione di un punto di vista “narrativo” (come prima, inteso nel senso di drammaturgico/teatrale), come illustrato sopra, bisogna essere in grado di vedere quello che il

263

Made with FlippingBook - professional solution for displaying marketing and sales documents online