Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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indispensabile per comprendere il registro psicotico espresso dai pazienti. Il primo autore a studiare la logica dell’inconscio è stato Freud (1899) ne L’interpretazione dei sogni , in cui l’ha descritta attraverso ciò che definì “processo primario” e che caratterizzò in base ai seguenti elementi: 1) assenza di contraddizione reciproca fra le presentazioni delle diverse pulsioni; 2) spostamento; 3) condensazione; 4) atemporalità e 5) sostituzione della realtà psichica alla realtà esterna. Freud ha continuato ad occuparsi di questo argomento in numerosi suoi scritti: Precisazioni sui due principi dell’accadere psichico (1911c), Osservazioni psicoanalitiche su un caso di paranoia (dementia paranoides) descritto autobiograficamente (1911a), L’inconscio (1915c), L’Io e l’Es (1923a) e Introduzione alla psicoanalisi. Nuova serie di lezioni (1933). Esprimendo la sua opinione sul valore della scoperta fondamentale di Freud nel suo L’inconscio come insiemi infiniti. Saggio sulla bi-logica , Matte Blanco (1981) sottolinea come esso non vada attribuito alla scoperta dell’inconscio di per sé, ma alla rivelazione di un mondo governato da leggi completamente diverse da quelle che operano nel pensiero conscio. A suo parere, il colpo di genio di Freud è stato proprio la scoperta delle leggi che governano questo strano “regno dell’illogico” (Freud, 1940, p. 595). Nella sua recensione dell’opera di Matte Blanco, Henry Rey (1976, p. 491) ha osservato: “Matte Blanco si è preoccupato molto, facendone forse il suo interesse principale, dell’evoluzione che la nozione di inconscio ha avuto negli scritti di Freud e degli altri psicoanalisti: l’Inconscio, considerato inizialmente un aspetto vivo della personalità che agisce secondo determinate leggi, è stato successivamente declassato alla semplice qualità di essere inconscio”. Associando i concetti freudiani a proposizioni matematiche, Matte Blanco ha sviluppato il concetto di una logica inconscia (bi-logica) governata da due principi: 1) il principio di generalizzazione, che spiega come, a differenza della logica del sistema conscio, la logica dell’inconscio non consideri gli individui come unità, ma come membri di gruppi sempre più estesi (classi, insiemi). Il meccanismo dello spostamento è basato su questo principio; 2) il principio di simmetria, che impone all’inconscio di trattare allo stesso modo il dritto e il rovescio di ogni relazione, come se fossero sempre identici. L’atemporalità è una conseguenza di questo secondo principio. Entrambi utilizzano la condensazione e l’assenza di contraddizione. Matte Blanco ha sottolineato come questo ‘regno dell’inconscio’ costituisse per Freud la vera realtà psichica. In questo regno la mente opera secondo una bi-logica, cioè mediante il funzionamento simultaneo del principio di asimmetria riferito agli individui e alle loro differenze - che caratterizza la logica quotidiana e gli strumenti del pensiero scientifico, oltre alla coscienza e al processo secondario di Freud - e il principio di simmetria - che governa il processo primario freudiano. Secondo Matte Blanco, lo spostamento è alla base della proiezione, della sublimazione, del transfert, del ritorno del rimosso e della scissione degli oggetti. Quando un individuo compie uno spostamento, tratta l’oggetto originale e l’oggetto verso il quale realizza lo spostamento come elementi di una classe con un attributo specifico, che potrebbe non essere evidente al suo pensiero conscio, pur essendolo al suo inconscio. Così, se un tale percepisce il suo capo come un padre pericoloso, in termini di logica simbolica possiamo dire che il suo inconscio tratta il suo capo e suo padre come elementi di un’unica classe, cioè inconsciamente essi sono identici. Ogni struttura o sistema è un insieme; una classe

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