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Il lavoro del 1961-62, nel frattempo, doveva fornire un'osservazione e una descrizione dettagliata degli aspetti essenziali della situazione psicoanalitica, concepita come un campo dinamico. Questo apriva a sua volta nuove questioni, come quella dell'importanza della partecipazione dell'analista, del controtransfert come strumento tecnico, quella sulla rilevanza del linguaggio corporeo e della comunicazione emotiva come espressioni della comunicazione inconscia tra paziente e analista; e inoltre, su quanto i fenomeni di resistenza possono esprimere esperienze primarie scisse, sul processo delle libere associazioni verbali e sui fattori di cambiamento o di mancanza di cambiamento nel processo analitico. Gli stessi Baranger (Baranger W., 1959, 1979; Baranger M. e Baranger W., 1961 62; Baranger M., 1992) hanno riconosciuto che anche influenze più ampie sono confluite nella loro nozione di campo dinamico. Tra queste, la teoria della Gestalt, in particolare il lavoro di Kurt Lewin, che dava priorità allo spazio di vita dell'individuo e alle sue dinamiche come determinanti del comportamento. Lewin, il fondatore ufficiale della psicologia sociale, confutò l'associazionismo e sottolineò l'importanza della percezione di strutture che permettono di scoprire nuove dimensioni della realtà. La teoria della Gestalt influenzò a sua volta il concetto di percezione di Merleau-Ponty (come discusso in dettaglio sopra). Secondo Beatriz de Leon de Bernardi (2000), Hugo Vezzetti (1998) considera Enrique Pichon Rivière (1998) uno degli psicoanalisti che hanno introdotto le idee della Gestalt in Argentina. Nella sua riflessione sui gruppi umani, questo pioniere della psicologia sociale e suo principale promotore su entrambe le sponde del River Plate, incorpora sia la nozione gestaltica di campo sia le idee kleiniane sulle relazioni oggettuali primitive. Tuttavia, la sua visione del mondo interno dava più importanza all'esperienza interiorizzata delle relazioni primarie piuttosto che ai fattori istintuali. Nella sua prospettiva, l'esperienza interna è organizzata come un'esperienza di gruppo, un approccio che egli ha sviluppato in diverse indagini socio-psicologiche, soprattutto nell'area della psichiatria. Questo modello ha influenzato il concetto di Willy e Madeleine Baranger di fantasia della seduta come fantasia creata dalla coppia analitica. Secondo Vezzetti (1998), Pichon Rivière si avvicinò probabilmente alla teoria della Gestalt attraverso lo studio dei pensatori francesi Maurice Merleau-Ponty e Daniel Lagache . Gli scritti di Lagache furono pubblicati dalla Revista Uruguaya de Psicoanálisis fin dai primi numeri del 1956, e furono certamente un elemento di spicco nel dibattito intellettuale della regione. Il lavoro di Lagache, che integra comportamentismo, fenomenologia e clinica psicoanalitica (nella sua concezione delle diverse aree della mente, del corpo e del mondo), influenzò a sua volta José Bleger (1963). Negli anni Cinquanta e Sessanta, queste idee cominciarono a diffondersi in Uruguay, dove la corrente fenomenologica influenzò altri psicoanalisti, tra cui Gilberto Koolhaas e Rodolfo Agorio . Le idee sulla ‘Situazione psicoanalitica come campo dinamico’ furono formulate gradualmente, mentre Willy e Madeleine Baranger e il gruppo fondatore dell'Associazione Psicoanalitica dell'Uruguay intrattenevano un continuo dialogo con i principali analisti argentini. In seguito, Willy Baranger (1979) ha fatto riferimento all'atmosfera creativa dei seminari di Pichon Rivière a Montevideo, riferendosi in particolare alle sue idee sul ‘processo a spirale’ analitico, e anche all'amore condiviso per la poesia del poeta franco-venezuelano del XIX secolo Isidore Ducasse Conte de Lautréamont, il cui “ Ill Dawns” fu preso a motto della maggiore libertà del pensiero psicoanalitico rispetto all'ortodossia :[ Ducasse ( 1846- 1870) con lo pseudonimo di Conte di Lautreamont, fu un poeta francese noto per ‘I Canti di Malador’, e il suo lavoro fu valorizzato postumo dai surrealisti. N.d.T.]. Allo studio delle opere di Freud, che costituivano la base del training, si aggiunse l'entusiasmo per le nuove teorie sulle prime relazioni oggettuali ad opera di Melanie Klein, Paula Heimann, Wilfred Bion e altri. Mentre la teoria del campo ha aperto una prospettiva da cui esplorare i diversi aspetti manifesti della situazione analitica - spaziali, temporali, funzionali - la teoria kleiniana ha fornito strumenti di comprensione delle dinamiche
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