Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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metapsicologica sotto il punto di vista strutturale . Questo spostamento aiutò ad aprire le porte a nuovi modi di pensare sia lo sviluppo che la situazione clinica, e in ciò includiamo in primo luogo il tentativo di Otto Kernberg (1966) di integrare nella Psicologia dell’Io elementi selezionati delle teorie britanniche delle relazioni oggettuali, avviandosi a sviluppare una ‘teoria americana delle relazioni oggettuali’; e in secondo luogo segnaliamo Heinz Kohut (1971), che cominciò ad estendere la visione freudiana del narcisismo e si avviò a creare il suo proprio sistema chiamato Psicologia del Sé, definendo la psicoanalisi un trattamento nel quale l’analista doveva ascoltare empaticamente il paziente per identificare il bisogno di responsività dell’oggetto-sé (da parte dell’analista), e monitorare attentamente i fallimenti dell’analista nell’incontrare i reali bisogni di un oggetto-sé del paziente. (Vedi le voci TEORIE DELLE RELAZIONI OGGETTUALI, SÉ). Uno dei principali cambiamenti nello zeitgeist di questo pensiero era la reazione contro l’orientamento metapsicologico . Influenzato dalla metodologia dell’‘operazionalismo’ (focus sulle operazioni concrete), l’orientamento anti-metapsicologico fu sviluppato innanzitutto nei lavori dei teorici interpersonalisti/culturalisti: Harry Stack Sullivan (1953), Karen Horney (1950) e Erich Fromm (1941), che spesso usarono selettivamente il concetto di inconscio soltanto come termine descrittivo secondario piuttosto che come aspetto fondamentale della vita psichica. Comunque, anche nelle loro formulazioni, le parti di sè ‘alienate’, ‘non-me’, devono essere tenute fuori dalla consapevolezza e spinte profondamente nell’inconscio ‘immutabilmente segreto’. Questo approccio ha contribuito direttamente e indirettamente alle teorizzazioni psicoanalitiche e al lavoro dinamico con le patologie gravi, alle concettualizzazioni sullo sviluppo primario e all’approfondimento della comprensione delle interazioni inconsce nel campo transfert-controtransfert . Insieme ad Harold Searles (1979), che allargò l’ambito della comprensione del controtransfert, Sullivan, Horney e Fromm sarebbero poi stati visti come progenitori dell’intersoggettivismo . Intendendo originariamente contrastare la concezione della schizofrenia di Kraepelin, Sullivan riscontrò che la sofferenza emotiva aveva una base interpersonale in interazioni patogene, risalenti alla prima e seconda infanzia dell’individuo. Rilevanti dal punto di vista eziologico, tali interazioni conducono a difficoltà nella vita che potrebbero essere efficacemente trattate mediante un approccio su base interpersonale, in cui l’analista possa correggere l’anticipazione da parte del paziente che l’analista si comporti come le precedenti figure dannose della sua vita. Infine si formò a New York un istituto sullivaniano, il William Alanson White Institute, dove la psicoanalisi interpersonale venne praticata e sviluppata in quella che in definitiva divenne la scuola relazionale. Il William Alanson White Institute fu anche pioniere del training psicoanalitico per psicologi a partire dal 1943, seguito di poco, a questo riguardo, dal Postgraduate Center for Mental Health in New York, nel 1949, dove si formarono Lachmann e Stolorow. Il gruppo originario di quest’ultimo, sotto la guida di Lewis Wolberg (precedentemente del New York Psychoanalytic Institute, che era la cittadella della psicoanalisi classica) mantenne anche una sede per il trattamento di pazienti esterni non istituzionalizzati ed aprì la strada al training per la psicoanalisi di gruppo, con una relativa apertura alla pluralità degli orientamenti teorici (originariamente condotto da Asya Kadis , un’analista emigrata dall’Ungheria). Entrambi

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