Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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nell’interiorizzazione della rappresentazione soggettiva del sé e dell’altro , ponendo in evidenza l’interazione come elemento costitutivo fondamentale della mente . Così come avvenne per Winnicott nel Regno Unito, Loewald e Jacobson possono essere considerati come i precursori del movimento intersoggettivista negli Stati Uniti. Alcuni autori (Schwartz, 2012) vedono l’esplosione dell’intersoggettivismo negli anni Ottanta come un’elaborazione di sviluppi che erano in corso nella psicoanalisi almeno dagli anni Cinquanta, quando Heimann e altri fra i primi kleiniani , Racker , e in modo differente Ferenczi e Balint, aprirono la strada la strada rivolgendo l’attenzione al controtransfert come elemento centrale della psicoanalisi clinica. In questo contesto, l’approccio intersoggettivo sarebbe una delle varie ramificazioni di quello sviluppo . Questa linea di sviluppo è particolarmente rilevante per l’intersoggettivismo delle teorie relazionali contemporanee e, in modo diverso, per le teorie della comunicazione inconscia negli orientamenti post-kleiniani e post-bioniani nordamericani (vedi sotto). Tuttavia, sebbene concettualmente fertile, il focus kleiniano sulle fantasie generate internamente - che dominano lungo tutta la vita la mente di ogni individuo, dei pazienti così come gli analisti – esso inizialmente fu considerato da alcuni psicologi dell’Io e da molti intersoggettivisti negli Stati Uniti come carente nel riconoscere l’importanza dell’ambiente esterno. La valorizzazione e l’influenza di concetti rilevanti per l’intersoggettivismo provenienti dalla psicoanalisi francese furono rallentati dal ritardo delle traduzioni ma, anche quando successivamente furono tradotti, gli intersoggettivisti statunitensi spesso considerarono discutibile il pensiero francese in quanto esso espandeva ulteriormente la ‘reificazione’ dell’inconscio. Comunque, vi è una qualificata accettazione del pensiero francese nella più ampia comunità psicoanalitica statunitense nella misura in cui è stata meglio compresa la costruzione intersoggettiva delle pulsioni. A partire dagli anni Novanta, le concettualizzazioni di Wilfred Bion dell’‘identificazione proiettiva’ comunicativa e del ‘contenimento’- rilevanti dal punto di vista intersoggettivo (vedi le voci CONTENIMENTO e IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA) - così come il ‘terzo’ analitico di Ogden , sono stati sempre più utilizzati negli Stati Uniti, soprattutto nella costa occidentale (Los Angeles, San Francisco, Seattle) dove Bion lavorò, scrisse e insegnò nell’ultima fase della sua vita. Le concettualizzazioni di Bion hanno avuto una profonda influenza sulla corrente intersoggettiva contemporanea della comunicazione inconscia (vedi sotto). Fra i teorici psicoanalitici che sono stati più influenti nel dar forma al suo pensiero, Stolorow (1994) annovera Freud (‘senza il quale non ci sarebbe una teoria psicoanalitica su cui dialogare’), Winnicott (per ‘il suo insight nel sé e nell’intersoggettività umana… nella forma di immagini poetiche evocative’), George Klein (per la sua ‘teorectomia radicale’), Kohut e Gill, ‘entrambi i quali inizialmente immersi nella metapsicologia classica, e poi autori di proposte radicalmente alternative alla teoria tradizionale’. Rivelatore dell’evoluzione di Stolorow verso una riconcettualizzazione della metapsicologia (freudiana) vicina all’esperienza è uno dei suoi primi scritti (Stolorow, 1978). Qui egli afferma che le formulazioni strutturali di Freud contengono e al tempo stesso oscurano le sue penetranti intuizioni cliniche sull’esperienza soggettiva del conflitto, e suggerisce che l’Es, l’Io e il

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