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dalla letteratura psicoanalitica francese. In più, il fatto di essere esposti a queste tre tradizioni psicoanalitiche tende a produrre a una sintesi originale sul tema dell’intersoggettività. Fra gli esempi di tali sintesi si può annoverare “La Troisième Topique” (Terza topica/Terzo modello, vedi sotto) di Brusset (2006), che costituisce una rilevante espansione dal punto di vista intersoggettivo, e gli scritti di sintesi comparativa di Lewis Kirshner (2005) e Hélène Tessier (2005, 2014a,b). Coloro che propongono il ‘terzo’ modello metapsicologico mostrano quanto profondamente siano intrecciati la pulsione e le relazioni oggettuali. Fra gli autori i cui contributi in quest’area di riflessione sono stati particolarmente influenti in Nord America vi sono Lacan, Aulagnier, Winnicott, Green, Laplanche, Reid, e più recentemente Loewald (vedi la voce TEORIA DELLE RELAZIONI OGGETTUALI). Nella loro teorizzazione, le pulsioni sono viste come essenzialmente costituite su base interattiva (intersoggettiva). Gli aspetti specifici del pensiero intersoggettivista francese saranno illustrati nella parte riguardante l’intersoggettivismo nella psicoanalisi francese. II. C. L’arrivo dell’intersoggettivismo e la svolta relazionale in Europa La parola intersoggettività cominciò ad essere usata nella letteratura psicoanalitica europea in anni recenti, non tanto per designare un nuovo concetto specifico o una nuova dimensione specifica della relazionalità umana ma per riferirsi in generale all’interazione reciproca fra due esseri umani, in particolare fra il bambino e il caregiver e fra il paziente e l’analista. L’uso di questo termine divenne gradualmente più frequente mentre ci si focalizzava sugli scambi che avvengono nella diade analitica, insieme al progressivo disinteresse riguardo agli aspetti della dinamica pulsionale ed intrapsichica. Quella che è stata chiamata la ‘svolta relazionale’ nella cultura psicoanalitica - lo spostamento da una ‘psicologia monopersonale’ a una ‘psicologia bipersonale’ - ha avuto luogo nella psicoanalisi europea così come in quella nordamericana. Tuttavia, mentre nel Nord America il modello relazionale è cresciuto in opposizione al mainstream del modello della Psicologia dell’Io, in Europa si è sviluppato in una certa misura a partire da caratteristiche relazionali autoctone, da una sorta di consapevolezza relazionale già presente nelle sue varie tradizioni di pensiero, sebbene non pienamente sviluppata. La presenza di una prospettiva relazionale nella psicoanalisi europea può essere rintracciata in una molteplicità di linee di pensiero, come nell’approccio di Ferenczi al trauma, gli studi di Bowlby sull’attaccamento, la prospettiva di Winnicott sulla relazione madre- bambino. La Francia post-freudiana è stata lo scenario di fondamentali evoluzioni teoriche e cliniche. Gli effetti di questa esplosione intellettuale sono stati di profondo impatto nelle altre comunità psicoanalitiche francofone in Europa e in Nord America (vedi la voce L’INCONSCIO). In un contesto storico-culturale in cui grande importanza era attribuita al linguaggio e alla traduzione, gli analisti francesi inaugurarono la tendenza al “ ritorno a Freud ”, ‘ri-volgersi’, rileggere, decostruire e mettere al lavoro i concetti classici, considerando questa loro operazione come un’elaborazione e un dialogo con l’opera freudiana, ancor prima
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