Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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con radici nella tradizione interpersonale ( Stephen Mitchell, Anthony Bass, Philip Bromberg, Donnel Stern ed altri) hanno messo in evidenza il carattere unico e irriducibile delle soggettività che co-istituiscono ciascuna diade, la quale ha propri campi particolari di esperienza transferale/ controtransferale, proprie specifiche capacità di esplorarli e di individuare i contributi di ciascun partner agli enactment e ad altre forme di aggrovigliato coinvolgimento psicoterapeutico. Gli analisti di orientamento relazionale sottolineano in particolare la qualità di bidirezionalità nel campo transferale/controtransferale, inclusi gli enactment. Da un punto di vista relazionale intersoggettivo, per esempio, non si può dare per scontato che un enactment o un’identificazione proiettiva possano essere propriamente assunti come originati dal terapeuta o dal paziente, senza indagare in modo aperto e condiviso i flussi esperienziali che co-istituiscono e generano il campo intersoggettivo. Paziente e analista, ciascuno con la propria soggettività ed esperienza conscia e inconscia si confrontano reciprocamente con tutte le risorse e i limiti, le macchie cieche e gli insight che riescono a mettere in gioco nella terapia. La teoria relazionale ha un punto di vista fondamentalmente intersoggettivista , e tenta di elaborare le implicazioni di tale prospettiva per il lavoro analitico. La teoria e la tecnica relazionale hanno fortemente evidenziato la soggettività di entrambi i partecipanti al processo. Le terapie analitiche relazionali si sono focalizzate sul contributo della soggettività dell’analista al processo, e su come il paziente fa esperienza di tale contributo. Inoltre esse mettono in luce come l’analista venga coinvolto in enactment che rivelano al paziente e all’analista parti dissociate della loro esperienza che non erano state accessibili prima del riconoscimento e dell’elaborazione di tali enactment (Bromberg, 1998, 2006; Aron, 1996; Bass, 2003; Benjamin, 2004, 2013). La psicoanalisi relazionale ha sottolineato la dimensione di reciprocità del processo psicoanalitico e, mentre alcuni autori distinguono fra l’aspetto di reciprocità fondamentale per il processo (Dupont, in Ferenczi, 1985) e l’aspetto di asimmetria che gli è intrinseco ( Lewis Aron , Irwin Hoffman ), altri autori (Bass, 2001, 2007) hanno sottolineato gli aspetti di complementarietà che si registrano fra i contributi psichici al processo da parte dell’analista e del paziente, al di là delle identificazioni di ruolo coscienti e delle responsabilità che guidano in modo diverso gli analisti e i pazienti. Gli psicoanalisti contemporanei che attingono ai concetti intersoggettivi di soggettività e di processo analitico mescolano e costruiscono molte entità teoriche variabili e comparabili. Alcuni sono più interessati alla forza del fattore sociopolitico; altri elaborano le implicazioni del fattore intersoggettivo per la tecnica o per la metapsicologia. Mentre vi sono differenze e sovrapposizioni fra questi approcci, l’intersoggettività è forse qualcosa di unico o almeno inusuale tra i concetti psicoanalitici in quanto il termine e le sue estensioni e significati stanno cambiando ed evolvendo in modo piuttosto rilevante. Recentemente è emerso il termine intrasoggettivo, un termine inteso a catturare la doppia esperienza del tra e del dentro.

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