Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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Il concetto di Ferro di ‘campo bipersonale’ (Ferro, 1999), ossia di una struttura risultante da una convergenza dei campi soggettivi di analista e paziente, rappresenta un modo radicale di concepire l’intersoggettività. L’entità generata dall’interazione delle due soggettività è qualcosa di nuovo, maggiore della somma dei due campi individuali sui quali questa nuova struttura prende in qualche modo il sopravvento. “Nella misura in cui il campo bipersonale appartiene al presente ‘qui ed ora’- messo in essere dai due soggetti coinvolti nel percorso psicoanalitico - viene trascurata la dimensione temporale degli individui, delineando una sorta di modellazione orizzontale dell’intersoggettività, una sorta di concezione orizzontale dell’inconscio” (Bohleber 2013, p. 812; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). III. Bd. Intersoggettività – Soggettivazione, Intersoggettivazione In una cornice differente, l’intersoggettività è concepita come un processo che si verifica nel tempo. La dimensione temporale viene colta tramite il concetto di ‘soggettivazione’, termine introdotto nel 1991 da Raymond Cahn per riferirsi al processo di diventare un soggetto: questo processo è per sua natura intersoggettivo a causa del ruolo cruciale giocato dall’oggetto-ambiente fin dall’inizio (Cahn 1991, 1997, 2006). In anni recenti questa terminologia – diventare un soggetto, soggettivazione, intersoggettivazione – ha avuto una discreta fortuna, rimpiazzando l’espressione sviluppo del Sé in precedenza più comune nella comunità psicoanalitica francese (Wainrib 2012) e in quella italiana (Bastianini 2014, Ruggiero 2015). III. Be. Intersoggettività – il Soggetto e la Persona Gli usi differenti di termini derivati da ‘soggetto’, o costruiti su di esso, richiedono una comprensione più dettagliata del suo significato. Questo è ciò che Stefano Bolognini afferma quando mette in luce i significati differenti di ‘interpsichico’, ‘intersoggettivo’ e ‘interpersonale’. Bolognini (2008; 2014a; 2014b; 2015a; 2015b; 2016) differenzia l’“interpsichico” dall’“intersoggettivo” e l’“interpersonale”: questi tre concetti sono in alcuni casi sovrapposti e interscambiabili, però nella sua prospettiva essi spesso differiscono l’uno dall’altro. Egli descrive il “Soggetto” come un essere umano con un nucleo di contatto col Sé sufficientemente coerente, capace di sperimentare le proprie emozioni con un buon senso di continuità del Sé. Vi può essere una percezione coesa e sufficientemente intensa del proprio Sé, anche se il processo di separazione non è completato e i confini personali sono ancora scarsamente definiti (per es., molti artisti sono fortemente soggettivi nonostante una bassa definizione – almeno parzialmente – dei loro confini come persone).

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