Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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Complessivamente vi sono tre approcci all’intersoggettività nella psicoanalisi francese, che riflettono tendenze differenti nella ricezione degli orientamenti intersoggettivi statunitensi (soprattutto la Psicologia del Sé e la Psicoanalisi Relazionale): 1) un rifiuto generale del paradigma interpersonale/relazionale in psicoanalisi, fondato soprattutto nel pensiero di Lacan; 2) un approccio metapsicologico alla situazione psicoanalitica basato sull’affermazione della natura interpersonale della formazione dell’inconscio sessuale, come per la Teoria della Seduzione Generalizzata di Laplanche; e 3) un’accettazione selettiva, all’interno della dialettica fra la dimensione intersoggettiva e quella intrapsichica della mente in Green, Roussillon ed altri ‘integrazionisti’. Le critiche differiscono in base degli orientamenti psicoanalitici del loro autore. Esse affrontano problemi che hanno a che fare sia col metodo psicoanalitico che con la metapsicologia. Quelle che provengono dagli orientamenti più vicini alla psicoanalisi classica francese tendono a focalizzarsi sul fatto che gli approcci relazionali hanno estromesso il contenuto primario dell’inconscio, e più precisamente le fantasie primarie, come la castrazione e l’Edipo. Così facendo, hanno trascurato il ruolo strutturante delle differenze dei sessi e delle generazioni nella formazione della vita psichica. Nell’orientamento intersoggettivo, il controtransfert diventa self-disclosure e la sua analisi implica che l’analista condivida la sua esperienza affettiva della seduta col paziente. Perciò, la simmetria fra analista e analizzando - promossa dalla tecnica intersoggettivista e dalla reciprocità della relazione che essa incoraggia - impedisce alla funzione simbolizzante del complesso edipico di manifestarsi e di mettere in moto un genuino processo analitico. Al contrario, nell’analisi classica la cornice psicoanalitica è progettata per puntare alla situazione edipica, segnatamente attraverso l’asimmetria della relazione, che è configurata per evocare la differenza delle generazioni. Questi elementi sono essenziali per permettere ai processi inconsci di esprimersi. Secondo i critici legati all’approccio classico, gli orientamenti relazionali hanno aggirato le complessità dei processi inconsci e si sono dimenticati della resistenza di questi processi ad evolversi e ad essere modificati con l’apprendimento (Anzieu-Premmereur, in Durieux e Fine, 2000). Altri critici di vari orientamenti analitici, sollevano interrogativi più generali sull’intera svolta intrapresa dalla psicoanalisi statunitense, inclusi i suoi approcci ermeneutici, socio- costruttivisti e narrativi (Kahn, 2014). Questi critici avanzano obiezioni rispetto al passaggio compiuto dalle scuole relazionali dalla pulsione agli affetti nella psicoanalisi clinica, e al conseguente disinteresse per la metapsicologia che ne consegue (Anzieu-Premmereur, in Durieux e Fine, 2000). Essi esprimono forti preoccupazioni sul ruolo che il coinvolgimento emotivo dell’analista è venuto a svolgere nella psicoanalisi nordamericana. L’empatia, per come è compresa e praticata dagli intersoggettivisti, è molto diversa da come Freud ha inteso il concetto di Einfühlung preso in prestito da Lipps, ed è incompatibile col concetto freudiano di Versagung (frustrazione) collegato alla neutralità benevola dell’analista, ingrediente essenziale del metodo psicoanalitico (Kahn 2014). Più precisamente il coinvolgimento emotivo dell’analista, così come l’empatia, sposta l’interesse alla qualità e al contenuto dell’affetto piuttosto che verso le sue manifestazioni quantitative. Inoltre, la congiunzione di entrambi gli elementi tende a fornire un ambiente più tranquillizzante rispetto a quanto facesse la cornice analitica classica, in tal modo controllando - ovviamente con buone intenzioni - l’incremento

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