Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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III. Ccb. Inquadramento metapsicologico dell’intersoggettività: la Teoria Generale della Seduzione di Laplanche Jean Laplanche ha esteso più chiaramente nella sfera intersoggettiva la posizione di Lacan sul ‘reale traumatico’, mettendo in evidenza i messaggi enigmatici che in parte originano aldilà del linguaggio e sono trasmessi dalla madre al neonato prima che egli abbia la capacità di comprenderli. Il nucleo enigmatico sfugge a una spiegazione finale, e può soltanto essere tradotto e ritradotto in un processo senza fine durante tutta la vita. Per lui, la relazione analista- paziente è fondamentalmente asimmetrica ed analoga alla disimmetria primaria che il paziente ha vissuto nell’infanzia. Sostituendo l’idea freudiana di rimozione con quella di traduzione, Laplanche (Laplanche 1997b, 2007) ha aperto la strada a una spiegazione intersoggettiva della costituzione dell’inconscio. Nella comunicazione normale fra adulto e bambino, l’adulto trasmette messaggi enigmatici provenienti dal suo inconscio. Il bambino tradurrà questi messaggi come può. Ciò che va perso nella traduzione costituisce l’inconscio del bambino. Laplanche propone una visione originale delle fonti ‘interumane’ della vita psichica. Per Laplanche, la metapsicologia non è soltanto una concezione dell’anima: essa deve dar conto dell’azione terapeutica della psicoanalisi clinica. La teoria di Laplanche fonda la formazione dell’inconscio sessuale ed anche dell’Io (Laplanche e Fletcher, 1993; Laplanche 1981; Laplanche 2007), sul primato dell’altro – cioè degli adulti o anche altri figli più grandi che, storicamente e concretamente, si prendono cura del bambino. Il primato dell’altro è anche una caratteristica della situazione analitica. Sebbene possa sembrare simile alla concezione relazionale, la teoria di Laplanche differisce sostanzialmente dal paradigma intersoggettivista/ interpersonale nei seguenti aspetti fondamentali: 1) La centralità della sessualità infantile nella formazione dell’anima umana e, di conseguenza, nella formazione dell’inconscio e anche dell’Io. (Laplanche definisce la sessualità infantile in un modo molto diverso dall’approccio classico francese, e anche dalla prospettiva lacaniana. Questa sessualità, nella misura in cui è coinvolta nell’inconscio sessuale, non è soltanto perversa e polimorfa, ma anche autoerotica e primariamente masochistica, connessa alla fantasia e non procreativa; essa precede la differenza dei sessi e anche le differenze di genere). 2) Il ruolo del messaggio compromesso dalle fantasie inconsce degli adulti, inteso come il veicolo della seduzione piuttosto che dei fatti ed eventi che hanno luogo nella relazione fra adulti e bambini. Il messaggio agisce come mediatore fra realtà e realtà psichica; 3) Una definizione specifica della seduzione; 4) L’asimmetria fra adulto e bambino, che si ripete nella situazione analitica; 5) Il realismo dell’inconscio il quale, sebbene formato dai resti di un messaggio proveniente da un’altra persona (segnatamente dalla parte compromessa e non traducibile di tale messaggio), assume una qualità di cosa in quanto tagliato fuori dal significato e dalla significazione (Laplanche 1987, Tessier 2014a, Tessier 2014b).

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