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Topica’ (vedi sopra), che è una metapsicologia dei legami dove hanno luogo proiezioni e scissioni e dove viene evidenziata la questione dei confini. Questa impostazione terminologica e di pensiero ha un’influenza ben oltre la psicoanalisi francese, sebbene venga a volte usata in modo leggermente differente. Nel recente lavoro di Stefano Bolognin i (2016), l’‘ interpsichico ’ è visto come un “livello funzionale pre- soggettivo in cui due persone possono scambiare contenuti interni, attraverso l’uso di identificazioni proiettive comunicative ‘normali’” (Bolognini 2016, p. 110; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). In quanto dimensione psichica estesa, l’interpsichico riflette l’influenza reciproca di due menti sperimentata dall’interno, consentendo una nuova e più specifica efficacia in primo luogo nel contenimento e poi nella simbolizzazione (Bolognini 2004). III. Cdc. Intersoggettività: prendere in considerazione due menti, due soggetti, e la dimensione relazionale André Green (2002) ha dato una cornice alla concezione francese dell’intersoggettività prendendo in considerazione la coppia costituita dalla pulsione e dall’oggetto. L’oggetto rivela la pulsione. “La costruzione dell’oggetto conduce, con un effetto retroattivo, alla costruzione della pulsione che costruisce l’oggetto” (Green 2002, p. 54; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). Il lavoro intrapsichico e il lavoro intersoggettivo sembrano essere due facce dello stesso fenomeno: da una parte la pulsione spinge verso la rappresentazione, dall’altra l’oggetto gioca un ruolo trasformativo in questo lavoro di rappresentazione. In tal modo l’intersoggettività è considerata come il doppio incontro di due persone e di due apparati psichici, che includono l’inconscio e le istanze investite dalle pulsioni. René Roussillon ha proposto una definizione dell’intersoggettività ispirata al lavoro di D. W. Winnicott: “[…] il termine intersoggettivo ci permette di pensare all’incontro di un soggetto - che è mosso da pulsioni ed ha una vita psichica inconscia - con un oggetto che è anche un altro soggetto, anch’esso mosso da una vita pulsionale in parte inconscia” (2008, p. 2; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). Andando oltre Green, Roussillon propone il concetto di funzione messaggera della pulsione: se da una parte la pulsione è significativa per l’apparato psichico di un soggetto, dall’altra essa è anche – attraverso gli affetti, i discorsi, l’azione e il comportamento – una presentazione dell’oggetto o un suo significativo rappresentante. Questo significa che la risposta dell’oggetto al messaggio pulsionale del soggetto è fondamentale nel lavoro psicoanalitico. In “Intersubjectivité et inter-intentionalité” (2014) [intersoggettività ed inter-intenzionalità], l’autore propone l’idea che il nucleo dell’intersoggettività sia l’esplorazione dell’intenzionalità inconscia di ciascun partner durante la seduta.
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