Torna all’indice
Freud incentra la sua tecnica sul rendere conscio l’inconscio (o sull’espansione della coscienza). Egli afferma che se qualcosa viene riportato alla coscienza, l’effetto che esso produceva dall’inconscio viene a cessare. Bleichmar, da parte sua, sottolinea il carattere significativo dell’eterogeneità basata sulla sua teoria modulare-trasformazionale e sulle caratteristiche dell’oggetto. Un altro contributo originale di questo autore, rilevante per l’intersoggettività, è il concetto di “credenze originarie appassionate”. Queste corrispondono agli effetti sul soggetto dei giudizi espressi dagli altri durante tutta la sua vita. Queste credenze non alludono solo ai giudizi sul soggetto che si trasformano in auto-rappresentazioni. Esse includono anche le regole trasmesse dagli altri significativi, le quali governano la costruzione di queste rappresentazioni mentali. Esse non sono semplici strutture cognitive, ma sono create in un’articolazione continua con l’affettività in un processo bidirezionale. Miquel Hoffmann (2013) ha contribuito per molti anni allo sviluppo del pensiero intersoggettivista. Il suo libro “Más allá del Yo. El Ser, la Persona” [Aldilà dell’Io: l’Essere, la Persona”] riflette questo suo contributo. Nel suo ultimo libro, questo autore insiste sul bisogno degli esseri umani di conservare la propria capacità di esperirsi come esseri riflessivi, esseri in cerca di un’identità, senza trascurare i cambiamenti sociali che li permeano e danno loro forma. Hoffmann ci sollecita a dedicare tempo a noi stessi in modo da poterci interrogare riguardo ai nostri desideri, gusti e preferenze, riguardo al nostro sé, e riguardo alle forze che ci aiutano a cambiare. Hector Florini (2007) ha lavorato per molti anni nel campo delle terapie mirate e pratica una psicoanalisi che definisce “aperta”. La psicoanalisi aperta, per questo autore, è uno sviluppo continuo della teoria psicoanalitica e della pratica clinica, incluse molte delle innovazioni tecniche introdotte Freud. Il suo nucleo organizzativo è la concezione del processo terapeutico come un lavoro sistematico che attiva le capacità creative dei pazienti e degli analisti. Florini approfondisce gli argomenti affrontati dalla scuola junghiana, da quella dello psicodramma, della Gestalt, la scuola transpersonale e quella bioenergetica. Dall’opera freudiana, attinge elementi che vanno in questa direzione, oltre ad introdurre categorie che non erano state considerate dalla metapsicologia freudiana. Pensare a situazioni specifiche, cioè indagare una psiche situata in un contesto - anziché astratta, implica un approccio a guardare all’esperienza psichica nel suo coinvolgimento in situazioni di vita reale. Ruben Zukerfeld (2004, 2009) nei suoi lavori personali e in collaborazione con Zonis de Zukerfeld , ha spesso fatto riferimento a una versione della ‘terza topica’ che egli definisce come una “rappresentazione grafica metaforica dell’eterogeneità e della coesistenza di modalità inconsce di funzionamento con una struttura rappresentazionale e non-rappresentazionale, che costituisce una prospettiva metapsicologica di sistemi multipli di memoria che operano simultaneamente”. Rivedendo le idee psicoanalitiche sulla psiche primordiale che sono state sviluppate negli ultimi decenni, questo autore (Zukerfeld 2009) espone il concetto di processi terziari. Egli afferma a tale riguardo che è presente fin dall’inizio una ‘radicale eterogeneità inconscia’; quasi tutti gli autori postfreudiani, afferma Zukerfeld, parlano di diverse modalità di elaborazione inconscia. Bion allude agli elementi beta e a uno
396
Made with FlippingBook - professional solution for displaying marketing and sales documents online