Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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schermo beta ‘come un agglomerato non integrato e un terrore senza nome’. Winnicott si riferisce alla paura del breakdown ‘come un segno-traccia che non può essere simbolizzato’. Lacan indica ‘il Reale come qualcosa che è esterno al linguaggio ed è inaccessibile alla simbolizzazione’. Zukerfeld include in questa categoria anche i concetti di ‘originario’ e di ‘pittogramma’ di Piera Castoraidis-Aulagnier (1975), il ‘teatro dell’impossibile’ e l’isteria arcaica di Joyce McDougall (1982), la ‘scissione essenziale’ di M’Uzan (1978/1994), il ‘dinamismo parallelo’ di Pierre Marty (1990), il concetto di ‘irrapresentabile’ di André Missenard , il concetto di ‘non conosciuto e non conoscibile’ di Rosolato (1978), l’idea dell’arcaico e della ‘negatività radicale’ di Kaës (1976), il concetto di ‘pre-rimozione inconscia’ di Roussillon (2004a,b), i concetti di ‘non figurabile’ e di ‘psichico oltreconfine’ di César Botella (2001), le idee di ‘pre-psichico’, di ‘lavoro del negativo’ e di scissione di André Green (1998), il concetto di ‘doppio immortale’ di Julio Aragones (1999), le ‘tracce ingovernabili’ di Norberto Marucco (2007), l’‘inconscio primario’ di Christophe Dejours (1989), e l’‘inconscio originario’ di H. Bleichmar (1997). Carlos Nemirovsky (1993, 2007, 2008, 2011, 2018) si pone l’obiettivo di articolare le teorie centrate sulle pulsioni e sulle difese (che sono essenzialmente sviluppi freudiani e kleiniani) con i principi della teoria relazionale basata sul pensiero di Mitchell. Nemirovsky (2017, 2018) ha sviluppato il concetto di edizione in psicoanalisi, intendendolo come meccanismo attraverso cui è possibile creare psiche in base all’incontro tra due soggetti: uno che è disposto a fidarsi e l’altro che è disponibile a rispondere con un’azione specifica. Tale incontro può generare una (neo)formazione della psiche fino a quel momento non esistente. Questo concetto differisce da quello di Jaime Lutenberg (1995) il quale, basandosi sulle idee di Bion, definisce come edizione la nascita mentale di sfaccettature della personalità dell’analizzando che non sono mai state consce o inconsce perché sono rimaste fuori dall’area dinamica della mente – si tratta di aspetti della personalità che, a causa della scissione dell’Io ed a una difesa secondaria aggiunta ad essa, sono rimaste invischiate in legami simbiotici o incistate all’interno della personalità. Per Nemirovsky (2018), la struttura generata dall’incontro non era precedentemente presente nella psiche. Era priva di esistenza, poiché il soggetto non aveva vissuto l’esperienza che adesso sperimenta per la prima volta. I fallimenti dell’ambiente deficitario hanno impedito che avesse luogo un incontro nelle prime fasi della soggettivazione. Nemirovsky mette a confronto il concetto di edizione e quello winnicottiano di creazione dell’oggetto soggettivo. Sulla base dell’incontro con un oggetto, nella psiche del soggetto si crea un nuovo oggetto che fino a quel momento non era esistito. L’oggetto creato è diverso dall’oggetto fornito dall’ambiente. Il termine edizione si riferisce a situazioni che appaiono per la prima volta, inedite, nuove (ossia non sono ripetute nel trattamento, ma vi accadono per la prima volta), e può chiaramente essere distinto dalla riedizione o ripetizione (che Freud usa per descrivere la ripetizione della storia infantile nelle nevrosi o nelle nevrosi di transfert). In svariati scritti, e specialmente nel suo ultimo libro: “Lo disruptivo y lo traumático. Vivencias y experiencias” [Il distruttivo e il traumatico: vissuti ed esperienze], Moty Benyakar (2016) descrive “interpretazioni basate sui vissuti”, mirate alla modalità peculiare

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