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Un esame dell’uso del concetto negli scritti in lingua spagnola mostra che esso è stato tradotto in diversi modi, tra cui effetto differito, après-coup, azione retroattiva, risignificazione, a posteriori . In America Latina i termini usati più di frequente sono a posteriori , azione retroattiva, après-coup e anche la parola tedesca Nachträglichkeit. II. B. Il processo in due fasi Negli scritti di Freud, il sostantivo Nachträglichkeit è venuto gradualmente a riferirsi a un processo psichico inconscio - e ai suoi risultati manifesti - avviato da un evento di carattere traumatico, uno “shock” che si trasforma in un evento “scioccante”. Più precisamente, esso si riferisce a un processo dinamico che collega un evento traumatico iniziale, la sua rimozione durante un periodo di durata indeterminata- con un lavoro psichico regressivo che trasforma l’economia libidica dell’evento rimosso - all’attivazione di “ritorni postumi” dell’evento rimosso, secondo forme manifeste variabili, che sono prodotti psichici sostitutivi. Sia come aggettivo che avverbio, nachträglich, il termine sottolinea l’organizzazione diacronica del processo del pensiero in due fasi e il legame causale e determinante che esiste tra di loro. Il concetto di après-coup è quindi un processo ( Process ) costituito da due stadi manifesti e uno latente che coinvolge processi psichici inconsci ( Vorgang ). Vale la pena sottolineare che Freud si riferisce molto più frequentemente in termini descrittivi a questo processo a due stadi, piuttosto che usare il sostantivo Nachträglichkeit. II. C. La nascita del concetto Nel “Progetto per una psicologia scientifica” (1895), compare solo l’avverbio in relazione al caso di Emma. Freud insiste sulla precocità dello slegamento sessuale e sulle sue conseguenze successive . Poi, nel 1896, parla dell’ effetto postumo di un trauma infantile . Nel 1897, forgia il termine nelle sue lettere a Fliess. In “L’Interpretazione dei sogni” (1899, p. 193) il movimenti bidirezionale (dal presente al passato, e dal passato al futuro / presente) sono evidenti in un aneddoto che viene in mente a Freud associando a un proprio sogno, aggiungendo che ha l’abitudine di ricorrere ad esso per spiegare il fenomeno dell’”azione differita”: “Un giovanotto che era diventato un grande ammiratore della bellezza muliebre, un giorno che il discorso era caduto sulla bella balia che lo aveva allattato, disse che gli dispiaceva di non avere a suo tempo meglio approfittato della buona occasione”. Da questo punto in poi, il fenomeno perde la sua specificità nell’ambito della patogenesi delle psiconevrosi e diventa parte del funzionamento normale del pensiero, compreso l’umorismo e il motto di spirito.
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