Torna all’indice
Faimberg individua due momenti: una fase anticipatoria, che è già presente, e una fase di assegnazione retroattiva di significato, che dà esistenza psichica alla fase precedente. Individua inoltre (Faimberg, 2012) la presenza implicita del concetto di Nachträglichkeit negli scritti di Winnicott e definisce un tipo di presenza interstiziale del concetto nel suo lavoro, una presenza che è in funzione anche se non è nominata. La sua lettura dei testi di Winnicott “Frammento di un’analisi” (1955) e “Paura del crollo” (1974) mette in collegamento la temporalità psichica e la stessa esperienza della cura. Ella compie un passo ulteriore nella concettualizzazione della temporalizzazione e della significazione (Faimberg, 2013), articolandole non solo con la coazione a ripetere ma anche con la funzione paterna. L’autrice descrive come Winnicott crei le condizioni che consentono l’avvento di ciò che non è mai avvenuto. Nella situazione che non si è ancora realizzata, Freimberg colloca la possibilità dell’istituirsi della funzione paterna nel funzionamento psichico. La creazione di qualcosa che non esiste è implicitamente associata all'operazione della Nachträglichkeit. Si tratta di operazioni che vengono messe in opera e che vanno a costituire luoghi psichici, permettendo la formazione del soggetto. Queste concettualizzazioni sulla Nachträglichkeit mostrano come la psicoanalisi produca un cambiamento psichico. Jaime Szpilka , psicoanalista argentino residente in Spagna, inizia il suo articolo (Szpilka, 2009) con un’affermazione sul tema della Nachträglichkeit, affermando di considerarla essenziale per la teoria e la direzione psicoanalitica del trattamento. L’autore discute le motivazioni che hanno portato a mettere in secondo piano il concetto, il che – secondo lui - si è verificato non solo negli autori post-freudiani ma anche nello stesso Freud. Szpilka (2009) evidenzia che Freud mantiene la nozione di Nachträglichkeit e la implementa in modi diversi via via che incorpora altri concetti nella sua teoria. L’autore argentino propone l’idea che la Nachträglichkeit non debba essere discussa in termini cronologici ma piuttosto logici, e prende le distanze da ogni connessione con l’empirismo. Il “prima” non è un prodotto che precede, ma è invece una formulazione intrinseca del “dopo”; inoltre, egli mette in discussione il modo in cui l’operazione di Nachträglichkeit è presente e decisiva nello sviluppo di concetti diversi: storia, ricordi, fantasie, rimozione primaria e il problema del significato. Szpilka (2009) considera la Nachträglichkeit come un concetto che si articola tra l’Edipo e il Narcisismo: secondo lui, le forme che descrive come Narcisismo senza Edipo ed Edipo senza Narcisismo sono mute e vuote.
442
Made with FlippingBook - professional solution for displaying marketing and sales documents online