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presente e il presente altera ciò che è stato il passato. Il trauma non assimilato può essere ritrascritto e, in questo modo, elaborato. Scrivendo sul “setting psicoanalitico come contenitore di molteplici livelli di realtà”, Modell conclude : “…è curativo sperimentare il trauma del passato nel nuovo contesto di sicurezza del legame oggettuale attuale con l’analista. Ma il paradosso è che l’analista rappresenta contemporaneamente anche diversi livelli di realtà: i pericoli del passato così come la sicurezza del presente…” (1989, p.85; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). Il concetto di Nachträglichkeit implica una visione ciclica del tempo e della memoria e la loro ricontestualizzazione affettiva. Il tempo traumaticamente congelato può essere collegato alla funzione di simbolizzazione metaforica congelata, entrambe legate al significato affettivo (Modell, 1995, 1997). La ricontestualizzazione affettiva dei ricordi può aprire lo stesso processo metaforico precedentemente precluso [foreclused], portando a percorsi più ampi di aggiustamenti creativi (Modell, 2008). III. Fb. La trasformazione evolutiva del trauma La prospettiva evolutiva riguardo al trauma è stata sottolineata da Harold Blum il quale - esaminando il concetto da un vertice centrato sul trauma da seduzione, sulla complementarità di memoria e fantasia, su rappresentazione e sviluppo patogeno, sulla modifica della memoria con le esperienze di vita e con l’esperienza analitica - scrive: “A causa della sua relazione con questioni temporali e causali, propongo di intendere la Nachträglichkeit ... come un precursore non riconosciuto del concetto contemporaneo di trasformazione evolutiva” (1996, p. 1155;.). Blum amplia la prospettiva evolutiva sull’intera durata della vita e l’aspetto del trauma sul pieno continuum esperienziale, sottolineando le influenze reciproche di passato e presente, di memoria e fantasia. Scrive: “La distorsione evolutiva...può essere dannosa o benefica, regressiva o progressiva. Le trasformazioni avvengono in diverse fasi dello sviluppo e le ricapitolazioni sono nuove edizioni piuttosto che repliche” (Blum, 1996, p. 1156, citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.; anche Novick e Novick, 1994). Affrontando specificamente la concettualizzazione della Nachträglichkeit nell’Uomo dei lupi, Blum scrive: “Il concetto di ‘azione differita’ o ‘après coup’ di Freud (1914) potrebbe essere meglio compreso non come un’esperienza che diventa traumatica per la prima volta in una fase di sviluppo successiva, ma come trasformazione della confluenza, influenza e significato del trauma passato e presente (Blum, 2008, 2009). Il trauma preedipico dell’Uomo dei Lupi può aver avuto un’influenza sulla struttura psichica e sul conflitto in misura uguale o maggiore rispetto al successivo trauma edipico formulato nella ricostruzione pionieristica ma fantasiosa di Freud...” (Blum, 2011, p. 609; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). Blum (1996) contempla anche un’interazione fra la fantasia edipica determinata dallo sviluppo e il trauma preedipico: “Si presume che la fantasia onirica dell’Uomo dei Lupi abbia trasformato una precedente memoria preedipica non traumatica in un nuovo trauma. Lo sviluppo qui avviene in gran parte in un mondo fantastico, isolato dalla vita del bambino. La realtà psichica durevole del sogno è diventata più importante dell’effettiva esperienza passata o della sua memoria, del cambiamento evolutivo in corso o dell’attuale esperienza patogena” (1966, p. 1154; citazione
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