Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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tradotta per questa edizione, N.d.T.). L’interazione del trauma e della fantasia inconscia per tutto lo sviluppo iniziale fino alla prima giovinezza è stata studiata e approfondita negli studi clinici longitudinali su bambini che sono stati rianalizzati da adolescenti e da giovani adulti (Papiasvili e Blum, 2014, 2015). In svariati casi gli eventi traumatici, segnalati da un genitore, non vengono ricordati dal bambino, ma messi in scena [enacted]in seduta nel gioco con i burattini, poi con i disegni al termine dell’analisi infantile, e successivamente simbolizzati negli incubi e nei sogni, fino alla loro messa in scena nel transfert all’età di 19-21 anni. Quando il sogno-incubo e l’enactment transferale sono stati analizzati, è stata possibile la risignificazione dell’evento e la sua storicizzazione, sebbene l’evento stesso non sia stato ricordato. La complessità del modo in cui la Nachträglichkeit ha mediato tra eventi ed esperienze è arrivata a una piena esposizione nel lavoro clinico, nel quale è stato illustrato come gli eventi sono diventati esperienze e hanno assunto un significato traumatico non tanto nel momento in cui sono accaduti, ma nei ricordi e nella loro ricostruzione dopo un certo lasso di tempo. I referenti primari delle ricostruzioni sono stati trovati nelle tracce prestoriche lasciate in assenza di qualsiasi rappresentante propriamente psichico. Psichicamente, queste tracce non avevano un significato; per assumere un significato, hanno dovuto essere collocate nel contesto di una narrazione, che avviene sempre dopo il fatto. I risultati concordano con l’affermazione di Gerhard Dahl: “La Nachträglichkeit implica manifestamente l’azione di una forza, analoga a quella della coazione a ripetere, che cerca di simbolizzare la non familiarità e la confusione dell’esperienza originaria - sia come un evento reale che non è stato compreso, sia come una diffusa scena del processo primario - in modo che possa essere successivamente [nachträglich] strutturata, pensata, compresa e forse anche padroneggiata in accordo con il principio di realtà” (Dahl, 2010, p. 740; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). In un’ampia rassegna della letteratura transculturale, Joann K. Turo (2013) ha evidenziato due vettori del tempo nella Nachträglichkeit freudiana: il differimento e la revisione retroattiva. A suo avviso l’azione terapeutica della psicoanalisi, in quanto differenziata dalle psicoterapie, risiede “nel processo psicoanalitico di conversione dei ricordi traumatici dal non assimilati ad assimilati nella ripetizione del transfert, attraverso l’interpretazione, con una conseguente revisione retroattiva verso una nuova prospettiva, una nuova esperienza e un nuovo significato, che si può osservare particolarmente nella fase rielaborativa del processo” (Turo, 2013, p. 2). III. Fc. Prospettive intersoggettive e relazionali: la non linearità e l’inaspettato Le prospettive intersoggettivista e relazionale - nel loro pensiero sulla Nachträglichkeit - evidenziano la non linearità, la fluidità e il carattere inaspettato del dialogo clinico e dei dialoghi che attraversano la storia. Spesso considerato come il concetto più non lineare di Freud, la Nachträglichkeit, nella prospettiva intersoggettiva, anticipa la visione attuale di soggettività multiple e temporalità multiple coinvolte nel processo analitico.

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