Torna all’indice
contributi che si riferiscono al trasferimento della memoria da eventi catastroficamente distruttivi della storia a un senso della storia ‘risoggettivato’ e ricontestualizzato: 1. Qualcosa viene inoculato da una sorgente anteriore. 2. Da qui quel pro-getto inoculato è mantenuto in un luogo ospitale in modo da essere immagazzinato per un tempo indeterminato. 3. Quello stesso qualcosa è ora in uno stato di sospensione e il suo trasferimento è differito . 4. Quel qualcosa diventa un progetto portatore di un mandato per una missione a cui si deve obbedire . 5. Il mandato è ospitato con una ricezione volontaria urgente. Ciò che è urgente è il mandato ancestrale inoculato nell’Io primitivo e ancora non strutturato. Ciò che è volontario è la soggettivazione del mandato da parte del soggetto . 6. Il soggetto attende un nuovo oggetto appropriato per risvegliare il progetto in modo che il progetto stesso o uno derivato possa tornare in uno spazio pubblico. 7. A questo punto il soggetto avrà perso di vista chi aveva originariamente inviato cosa . 8. Attivo e passivo sono ormai diventati intercambiabili . 9. Una voce intermedia (‘middle voice’ è una categoria grammaticale inglese, che si traduce: ‘mediopassiva’. N.d.T.) che non è né del tutto attiva né del tutto passiva parla in modo invisibile e impercettibile. 10. Attraverso un accadimento né del tutto attiva né del tutto passiva il soggetto ritorna a sé stesso o ad una rappresentazione degli inizi sotto forma di una riproduzione a spirale senza fine del (dei) transfert . Questa tassonomia circolare suggerisce che le sedimentazioni della storia (Husserl, 1948) vengano riattivate e poi riconfigurate attraverso desideri di transfert mossi dall’intenzionalità di riportare una missione [errand] mortale, di cui si è ricevuto il mandato, nella più sicura arena attuale della situazione clinica, attraverso reciproche connessioni e correzioni all’interno del continuum transfert-controtransfert (Apprey, 2006). E dunque l’intreccio tra interno ed esterno continua (Deleuze, 1986) muovendo oltre le connessioni reciproche, in una dimensione spiraliforme di infinite analisi dei transfert e delle esperienze esterne psicologicamente significative che vengono riportate al mondo interno. III. Fec. La Nachträglichkeit e l’arte Il processo circolare bidirezionale della Nachträglichkeit è stato messo in luce anche in opere di artisti vuoi in una forma condensata (Marion, 2011), o lungo un lasso di tempo (Wilson, 2003). Paola Marion (2010) scrive di una scena onirica condensata nel dipinto “Sacra Allegoria” di Giovanni Bellini (1430-1514) che ritrae e rappresenta “la multidimensionalità del tempo e, soprattutto, quella speciale forma di temporalità che per noi psicoanalisti va sotto il nome di Nachträglichkeit” (p. 298). Nella sua interpretazione, la pittura di Bellini dà “forma e visibilità alla compresenza in un unico spazio della molteplicità delle linee temporali da cui lo spazio stesso è attraversato” (p.299). Laurie Wilson (2003) ha studiato la ricostruzione di un momento trasformativo in après-coup nella vita e nell’opera di Alberto Giacometti. Dopo una prolungata inibizione nel lavoro e una miniaturizzazione compulsiva delle sue statuette scolpite, molte delle quali distrutte, il celebre artista svizzero Alberto Giacometti (1901-1966) fu “improvvisamente”
451
Made with FlippingBook - professional solution for displaying marketing and sales documents online