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Europa. Secondo Rapaport, una prima fase era terminata nel 1897 con la rinuncia di Freud alla teoria della seduzione; la seconda fase si era conclusa nel 1923 con la pubblicazione de “L’Io e l’Es”; la terza coincideva con lo sviluppo della Psicologia dell’Io dello stesso Freud ed era continuata fino al 1937. Una quarta fase corrispondeva alle importanti pubblicazioni di Anna Freud (1936), Erik Erikson (1937), Karen Horney (1937), Heinz Hartmann (1939/1958), Abram Kardiner (1939) e H. S. Sullivan (1940), che avevano posto le basi per quella particolare versione della Psicologia dell’Io formulata da Hartmann con i suoi concetti di funzionamento innato dell’Io (pre-conflittuale) e di autonomia dell’Io. Complessivamente, se è vero che i testi più significativi della Psicologia dell’Io nord americana sono stati tradotti e pubblicati in Francia, Italia e Germania, è vero anche che la Psicologia dell’Io è sopravvissuta in Europa non solo nella versione di Heinz Hartmann e dei suoi collaboratori, ma soprattutto attraverso diversi contributi autonomi , di cui parleremo in modo approfondito nel capitolo dedicato all’Europa. Il punto di vista latinoamericano In generale, l’ America Latina non ha reso giustizia alla Psicologia dell’Io. Il Messico è l’unico paese dove gli istituti di training hanno inserito la Psicologia dell’Io nella formazione dei candidati. Negli altri stati latinoamericani, come Colombia, Argentina, Cile, Venezuela, Perù e Brasile, non sono previsti seminari specifici sulla Psicologia dell’Io nel corso di tutto il training. Soprattutto in Argentina e in Uruguay, probabilmente a causa dell’influenza di Melanie Klein e di Jaques Lacan, la teoria della Psicologia dell’Io è considerata troppo vicina a quella cognitivo comportamentale perché si è diffusa l’idea che non prenda in considerazione gli aspetti libidici e la soggettività. Cécilio Paniagua (2014) ipotizza che molti dei suoi colleghi latinoamericani non conoscano l’evoluzione che la Psicologia dell’Io ha avuto dopo Hartmann e neppure i modelli contemporanei che si sono diffusi in Nordamerica; questa ignoranza avrebbe contribuito a sviluppare posizioni critiche di pregiudizio verso la Psicologia dell’Io, considerata inutile e superficiale perché minimizza l’importanza dei concetti di pulsione e di fantasia inconscia. Pereira et al. (2007) e Arbiser (2003) hanno ipotizzato che la recezione della Psicologia dell’Io sia stato influenzato da posizioni socio-culturali e politiche e da una decisa predilezione teorica per gli autori europei rispetto a quelli nordamericani. Comunque, Hartmann, Kris, Lowenstein, Jacobson e Anna Freud, occupano una parte centrale nella formazione psicoanalitica negli istituti messicani, dove ci si aspetta che i candidati conoscano gli stadi epigenetici del ciclo di vita di Erikson e “L’Io e i meccanismi di difesa” di Anna Freud sin dall’università. Forse, ciò è dovuto anche al fatto che Messico e Stati Uniti sono confinanti e che per i messicani è possibile accedere agli studi universitari e post universitari negli USA. Ne è un esempio Ramón Parres, uno dei fondatori della Società Psicoanalitica Messicana (Associación Psicoanalítica Mexicana APM), che ha studiato psichiatria e poi psicoanalisi negli Stati Uniti. Nel suo libro “El Psicoanálisis como Ciencia”
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